La Regione siciliana è stata fondata sul sistema clientelare e sul consociativismo parlamentare. Per assumere il personale della Regione, quando è nata, è stato necessarie mettersi d’accordo con le organizzazioni criminali. E le cose sono rimaste così, come dimostra la permanenza del voto segreto nell’Assemblea regionale, arma di ricatto e di vendette. che vogliono tutti, e se ne fa un abuso. Di che cosa vi sorprendete, allora? Descritto il contesto, riferito in sintesi, l’ex Presidente della Regione, Nello Musumeci, ci ha avvertito che “il problema è capire se si accetta questo sistema e si diventa complici o se invece ti metti di traverso e diventi un problema”. A chi parla Musumeci? Parla ai “suoi”, Fratelli d’Italia, a Palermo, durante un convegno. Una paternale, di fatto, tanto che, forse rendendosi conto di stare andando molto avanti, Musumeci si tace: “Non aggiungo altro, per carità di patria”.
A qualcuno, (il Presidente della Regione in carica, Renato Schifani?), devono essergli fischiate le orecchie. La sensazione che li volesse…tirare è plausibile. Il peccato originale starebbe rodendo la Sicilia, visto che la Procura di Palermo ha trovato elementi che lasciano sospettare l’erosione.
Musumeci fa da contraltare al silenzio di Palazzo d’Orleans? A Roma la Sicilia è fonte di dispiaceri ai piani alti di FDI: fra FI e FDI è in corso un match sulla successione di Schifani (che vorrebbe ereditare se stesso…)..
Schifani ha speso qualche paola, ma per omaggiare la Premier e la sua battaglia per la separazione delle carriere ed altro. Sul lavoro degli inquirenti, meno che niente. La migliore parola è quella che non si dice, insomma.
I fatti: Schifani ha appreso, grazie ad una inchiesta della magistratura, che nomine e appalti erano distribuiti fra amici ed amici degli amici. E una volta appresa la novità, ha licenziato due membri del governo, che rappresentavano una delle gambe dell’esecutivo regionale, la Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro. Aperto il frigo di casa, si è accorto della mela marcia, (le mele marce sono più di 40, secondo la Procura), e l’ha immediatamente tolta, come farebbe una buona massaia. Il frigorifero andrebbe aperto con maggiore frequenza, è la domanda inevasa di Musumeci?
Dobbiamo accontentarci, per saperne di più, di leggere un comunicato stampa vecchio stile della Presidenza della Regione, che “Al di là dei giorni che stiamo vivendo in Sicilia” Schifani è sereno ed è pure orgoglioso dei successi raggiunti dal governo nazionale, “protagonista della scena internazionale…. “
Musumeci ha lanciato un monito esplicito al suo partito e alla coalizione: “Dobbiamo far sì che la buona politica intervenga prima della magistratura, perché quando interviene la magistratura, il danno è già fatto…Attenzione quindi a non lasciarci sodomizzare dal Palazzo…, tutti i palazzi legati al governo del territorio. O facciamo la differenza sul territorio, differenza comportamentale e di linguaggio, o rischiamo di essere omologati agli altri”.
Un rimprovero, seppur larvato. Infilarsi nella rete delle relazioni di governo, in ogni tempo, è compito improbo, destinato all’insuccesso. Qualcosa nella requisitoria di Musumeci andrebbe corretta. Il consociativismo è nato molti secoli prima dello Statuto speciale nell’Isola con l’istituzione, del governo parallelo (i baroni, i mafiosi ecc).
La Sicilia è stata terra di conquista. E continua ad esserlo. Oggi conquistatori non hanno più bisogno di mettere gli scarponi sul terreno.
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