L’esecrabile episodio di corruzione, esploso in Ucraina, ha offerto agli storici avversari dell’Ucraina, e amici della Grande Madre Russia, un prezioso alibi. Russia “pulita”, Ucraina corrotta? Leggere sui giornali russi un episodio di corruzione della nomenclatura, è come credere che l’Arcangelo Michele scenda sulla terra per guidare le truppe coreane al. Servizio di Putin in Ucraina. A Mosca si finisce in galera, dopo quasi quattro anni dall’invasione dell’Ucraina, se. si pronuncia il termine guerra piuttosto che “operazione speciale”.
Il Foglio (Andrea’s version, 18.11.25) ci dà una mano per orientarci. Sarebbe partita sul “cartaceo”, si legge sul Foglio, “grazie a Salvini, Travaglio e Conte, l’operazione “Colbacchi puliti”, lo strumentale attacco all’Ucraina. “ E, citando Falcone, sarebbe utile seguire l’iter del denaro per saperne di più, sfiorando “varietà e verità sui rapporti finanziari coperti tra Putin e sappiamo noi chi“
Il non detto maramaldeggia, sarebbe imprudente seguire le tracce del Foglio, che mette insieme Conte, Salvini e Travaglio, nientemeno. Forse per aprire uno spiraglio, è piuttosto utile evocare un personaggio centrale nelle vicende politiche statunitensi ed italiane, Steve Bannon, ex braccio destro (in ogni senso…) che durante il primo mandato presidenziale di Trump e alla vigilia del governo giallorosso (o Conte 1) nato dall’alleanza populista M5S-Lega, esercitò la sua influenza in Italia, dove risiedette a lungo.
“Ho operato dietro le quinte”, racconta Bannon (residente in Italia a quel tempo), “sono stato il sostenitore dell’alleanza fra il populismo di sinistra e il populismo di destra… Se solo avessero messo da parte alcune cose, si rammarica, avrebbero potuto realizzare qualcosa di unico nella storia d’Italia, ovvero il populismo….” Quali argomenti abbia usato per persuadere 5Stelle e Lega, lo riferisce lo tesso Bannon: “L’Europa si è trasformato nel vostro padrone, l’Italia deve riappropriarsi della sua sovranità. Smettete di genuflettervi a Bruxelles…”. Naturalmente perorava la genuflessione a Trump, quella che oggi in Italia è un dogma e che ha avuto successo con la Brexit nel Regno Unito, grazie all’inglese Farage, trumpiano di ferro.
La Lega post-Bannon, invero, ha tenuto la barra dritta, firmando un patto federale con “Russia unita”, il partito di Putin, ancora vigente ma “in sonno” per rispetto del galateo istituzionale (Salvini vice capo del governo italiano e segretario della Lega). Conte non ha abbandonato la sua “attenzione” verso la Russia. Putin è un aggressore, certo, ma l’Europa è colpevole. Il prodotto non cambia…Doppio standard, dunque. C’è aggressore ed aggressore, Israele per esempio. E i bambini ucraini sono diversi dai bambini palestinesi, sotto le bombe che piovono a casa loro?








