Non sono gli angeli, ma sono pur sempre…Angelucci a avversare la Chiesa di Roma. Angelo Angelucci, per l’esattezza, è l’editore dei giornali italiani che hanno messo nel mirino Papa Francesco. Prime pagine grondanti fiele, intrise di calunnie. Il peccato del Papa? Esprimere, senza ambiguità, il suo pensiero sui cristiani che non fanno i cristiani. Qualche esempio? 25 agosto, così titola in prima pagina Libero “…tornano a traghettare i clandestini usando i soldi dei fedeli”,. Quattro giorni dopo, la Verità, avverte i lettori: “l’11cesimo comandamento è accogliere gli emigranti. Ecco gli edifici del Papa da usare. La Chiesa possiede molti conventi e grandi seminari non utilizzati, ma non li mette a disposizione dei migranti. Preferisce trasformarli in Hotel di lusso….” Libero è altrettanto esplicito: “La Cei spedisce una sua barca nel Canale di Sicilia per andare a recuperare i migranti. Speriamo che li portino in Vaticano…”
La guerra non comincia oggi, ma negli ultimi giorni è diventata cattiva. Il suggerimento, velenosissimo, di portare gli emigranti in Vaticano, è diventato ricorrente. Il maggior peso del conflitto se l’è assunto Angelo Angelucci, l’editore dei giornali che sbraitano contro Francesco. Se ha accettato un tale onere, una ragione deve esserci.
La si trova gettando lo scandaglio sul mondo di Angelucci. Immobiliarista, editore e imprenditore, Angelucci il più ricco parlamentare italiano e il più assenteista, deputato della Lega, re Mida della sanità privata, convenzionata con il Servizio sanitario nazionale, grazie a quindici cliniche. Tramite la società Editoriale Libero, attraverso la finanziaria Tosinvest controlla i quotidiani Il Tempo e il Giornale, e la fondazione San Raffaele, il quotidiano Libero. La Verità, altro quotidiano in armi contro Bergoglio, da tempo sarebbe nel mirino di Angelucci.
Roberto Borghi su Prima Comunicazione scrive: “Pur essendo in costante e grave perdita finanziaria, – come ha spiegato l’esperto contabile contattato da ‘Report’ – Angelucci punta ad ampliare il polo di destra mettendo nel mirino La Verità di Belpietro e soprattutto l’agenzia di stampa Agi di proprietà dell’Eni, controllata dal Ministero dell’economia guidato dal leghista Giorgetti.” Borghi ci regala una informazione preziosa: “La sua holding ha fatturato 91 milioni di euro, 70 arrivano dalla sanità pubblica.”
L’editoria è in perdita, ma serve. Ed alla fine i conti tornano, e come. “La holding che fa capo al parlamentare leghista ha fatturato 91 milioni di euro, 70 arrivano dalla sanità pubblica.”
Se Angelo Angelucci nuota nell’oro, curarsi è diventato un lusso: liste d’attesa infinite, carenza di presidi sul territorio, carenza di risorse e disfunzionalità organizzative del servizio sanitario pubblico.
Mettetevi nei panni di chi ha bisogno di sapere subito se ha un cancro o no ma non ha i soldi per “accorciare” l’attesa pagando l’esame presso una clinica privata, si vende tutto, anche se stesso per trovarli. Con chi se la deve prendere se viene a sapere che i denari servono a finanziare i giornali in perdita, incaricati di costruire le costose armi per colpire i nemici, veri o presunti, del governo in carica?
Forse semplifichiamo troppo, ma le cose stanno più o meno così.
 
			 
			







