Cinema, le americanate di ieri, e quelle di oggi

Un tempo, molto lontano, lontanisssimo in verità, i film made in Hollywood – western in primis – non avevano una bella immagine; li liquidavamo con una sprezzante espressione, ‘americanata’, anche se li andavamo a vedere lo stesso e ci spellavamo le mani all’arrivo del VII Cavalleggeri, le divise blu che salvano lo scalpo dei pionieri.

Quando Sergio Leone scoprì il filone degli spaghetti western, credo che sia stato folgorato da una urgenza, non perdere la memoria delle americanate, e dalla irresistibile voglia riprodurle a modo suo, un rifacimento più…tenebroso delle trame. Mezzogiorno di fuoco e Gary Cooper, sempre e comunque, in ogni copione.  Il geniale regista italiano, forse al di là delle sue intenzioni, realizzò parodie di tale fattura e con tali risorse (le star italiane e hollywoodiane), che persero il carattere parodistico e finirono con l’imporsi al grande pubblico trasferendo il Montana nelle lande meridionali o altrove, per ricostruire impareggiabili set per saloon e sfide mortali fra pistoleri.

 

La Mecca del cinema rimase in California, indubbiamente, grazie a Gary Cooper Gli spaghetti western di Cinecittà lasciarono le cose come stavano, perché il grande cinema – inteso come spettacolo, tecnica, arte di emozionare il pubblico – non ha mai varcato l’Oceano. Si può discutere sulla qualità dei contenuti, ma non sugli artigiani californiani e sulla loro audacia nell’investire montagne di quattrini per proporre nelle sale cinematografiche successi indiscutibili al grande pubblico.

Eppure, se ci pensate, non è che Hollywwod sforni novità e idee originali.  Facciamo un censimento, sul filo della memoria, delle trame ripetitive del cinema americano, a buon titolo definibili anhe oggi “americanate”: 1) l’abbandono del coniuge al momento del “sì”; 2) l’agente della Cia o FBI, o detective, accusato ingiustamente di un crimine;) 3) il golpe dei generali scontenti del governo, sventato da un agente specialissimo; 4) il matrimonio finto che diventa vero in corso d’opera; 4) l’eredità che arriva a chi campa male; 5) l’agente speciale dotato di forza inaudita e di fortuna sfacciata che distrugge tutto e tutti, profittando del. Fatto che il copione non preveda la sua morte; 6) le storie di fantascienza distopiche; 7) vulcani che esplodono, squali che mangiano bagnanti, tempeste che distruggono ogni cosa, epidemie ecc, grazie alla dabbenaggine di chi si mette di traverso e non permette di prevenire i guai; 8) assassini seriali che vengono scoperti a fatica ecc ecc; 9) marines invincibili; 10) mafia sicula

Dimentico di sicuro altri filoni importanti, non tanti in verità. La immaginazione degli sceneggiatori non ha mai brillato, perché la produzion degli Studios ha preferito puntare sul sicuro,il deja vu, insomma, per non. correre rischi.

Poi ci sono lIl Padrino e simili,  Forrest Gump, d altro, capolavori intramontabili, che danno una mano all’artigianato di qualità californiano e regalano alle “americanate”, il posto che merita (o non merita…?) nella storia del cinema e nei salotti di casa, dove il piccolo schermo ha conquistato gli spettatori a casa loro, incollandoli alle poltrone con le serie televisive.

 

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