Sfogliare e comparare le prime pagine dei giornali sarebbe una buona abitudine, promette scoperte sorprendenti. Non servono i sondaggi, né indagini scrupolose ed analisi di esperti. Al quesito: da che parte stanno alcune testate iconiche della stampa italiana – Stati Uniti, Russia, Europa – potreste da soli dare risposte immediate, confidando sul buonsenso.
La Verità che, come dice la parola stessa, offre inoppugnabili garanzie reputazionali, sulla prima pagina del 25 maggio propone, taglio centrale, grande evidenza, una intervista esclusiva all’architetto delle tariffe USA che fanno soffrire le imprese italiane. “Vi spiego io i dazi di Trump e perché trattare con lui”. Nel sommario il giornale anticipa: misure decisive per equilibrare i commerci. Energia, chip, cantieri e farmaceutica le filiere da proteggere. L’Ue ci venga incontro…”
L’intervista all’architetto arriva in contemporanea con l’ultima esternazione di Trump (La Stampa: “Trump alza il tiro: la UE ci ha derubati”). L’architetto vuole farci accettare di essere dei ladri di passo?
Altra testata, Il Fatto Quotidiano, altro tema caldo, la guerra; ancora l’Europa protagonista ed osservata speciale. Prima pagina, 25 maggio. Titolone su taglio centrale, con foto di soldati e carri armati: “La Nato abbaia alle porte della Russia: 4 war game. Altro che negoziare. Si addestra ad entrare in zona ostile”.
Appena qualche giorno fa ai confini della Finlandia abbiamo visto uno mobilitazione militare russa. Non pervenuta al Fatto Quotidiano.? Nell’editoriale di Marco Travaglio, vecchio di tre giorni, il direttore ricorda ai lettori che “i bellicisti hanno i popoli contro”, senza chiedersi se Putin abbia il popolo a favore, avendo perso quasi un milione di soldati nella guerra d’aggressione all’Ucraina. E’ il mantra di Travaglio: la presunta Europa non perde occasione per intralciare il negoziato, già faticosissimo, sull’Ucraina… Volenterosi con le Ursule e le Kallas, s’inventano un bastone fra le ruote al giorno: la “pace giusta”, le truppe per fare non si sa cosa…
Il livello di antieuropeismo militante progredisce icontemporaneamente all’esercito russo in Ucraina . Livore? Pregiudizi? Di certo c’è il plotone d’esecuzione in servizio permanente con un bersaglio fisso, l’Europa,
La presunta Europa, come l’ha battezzata Travaglio, permette di scrivere quello che si vuole, grazie a Dio. Nella Russia del saggio e pacifico Putin, il Fatto Quotidiano sarebbe tollerato 24 ore, forse meno. Esercitasse negli Stati Uniti, La Verità, in dissenso con la Casa Bianca, dopo una intervista molto accogliente ad Ursula ,riceverebbe intimidazioni ed insulti un giorno sì ed uno no, ed i suoi giornalisti non verrebbero ammessi alla Casa Bianca.
Eppure a Trump, ed al suo architetto delle tariffe, bisogna credere ad occhi chiusi. E di Putin, impegnato in una maratona belligerante causa di milioni di morti, bisogna avere fiducia, all’Europa no. Chissà perché.







