La vita umana è sacra, chi vi pone fine, per legge (pena capitale) o per qualunque altro motivo, commette un assassinio. I comportamenti, i gesti, le parole, le azioni dei viventi non possono sfuggire al giudizio o l’opinione di altri viventi. Fatta questa premessa, doverosa, l’assassinio di Charlie Kirk, bandiera del mondo Maga nelle giovani generazioni americana, è un terrificante atto di violenza, che può innescare il finimondo negli USA, sottoposti alle tensioni provocate dal Presidente degli USA con ordini esecutivi che hanno creato ingiustizie, sconcerto, ribaktamento di tradizionali relazioni ed alleanze. Charlie Kirk era anche The Charlie Kirk Show, il teorico del razzismo sistemico, la primazia della razza bianca, gli deali di segregazione delle razze, il nemico dei “diversi” (gay, transgender, ecc), dell’Islam, un antisemita, promotore di teorie cospirazioniste sul Covid, opinioni negazioniste sul cambiamento climatico. Ha affermato che Michelle Obama e le donne di colore hanno un cervello inferiore a quello dei bianchi e che “le armi sono per tutti, il prezzo che gli americani devono pagare per averle è che qualcuno sarà sparato”.
La matrice del delitto è finora ignota, ma Trump ha attribuito subito l’omicidio di Kirk alla “violenza politica della sinistra radicale”. In questo contesto, Giorgia Meloni, unica leader europea ad essere intervenuta nel dibattito politico suscitato dal delitto, ha preso spunto da uno spot (proveniente da movimenti studenteschi di Osa e Cambiare Rotta), in cui Kirk viene mostrato a testa in giù, per “italianizzare” l’assassinio, (“Questi sono i sedicenti antifascisti. Questo è il clima, ormai, anche in Italia. Nessuno dirà nulla, e allora lo faccio io. Non ci facciamo intimidire”). Non una parola sulla violenza politica negli USA (parlamentari democratici uccisi) e soprattutto, sulle teorie razziste e di genere che alimentano le tensioni nell’America di Trump. E’ lecito perciò chiedere alla premier quale sia la sua opinione sui sedicenti fascisti americani e italiani che allagano ogni giorno il web con reel, tc-toc, di cui sembra non sapere niente, nonostante riceva le veline mattutine dei Servizi: post che fanno accapponare la pelle per la loro brutalità, insolenza, mendacia. Non diffondono opinioni e idee, ma fake sulle “malefatte” e i “vizi” dei nemici politici. Anonimato digitale pianificato: odio, veleno distillato, parole, come raffiche di mitra.