Se non fosse una tragedia, sarebbe un gioco di malandrini, gioco dell’oca. Si torna indietro di alcune caselle, ma non ne deve far cenno nessuno. Siamo tornati a quella vigilia dell’attacco israeliano ai negoziatori di Hamas in Qatar (l’11 set 2025, durante i colloqui per il cessate il fuoco in corso, Israele tenta di assassinare la squadra negoziale di Hamas nell’ufficio di Doha del capo negoziatore): la tregua pareva una opzione concreta, quando il governo di Netanyahu scelse una mossa scellerata, cancellare fisicamente la controparte, replicando la strategia di Gaza. Miopia? Non solo: prevalsero i bisogni del capo del governo e la folle intenzione dei “messianici” israeliani di costruire il Grande Israele, che avrebbe fatto venire il Messia e il nulla osta trumpiano, fatto di cinica attesa.
Al netto del business immobiliare, affidato a Tony Blair, gli elementi della piano di Trump, approvato dagli stati arabi sunniti e da Netanyahu (smentito da quest’ultimo sulla nascita dello Stato d’Israele), il negoziato riprende.
In questo lasso di tempo, dal Qatar ad oggi, I terroristi di Hamas, perdenti e invisi, conquistano una piena legittimazione politica; l’esercito israeliano continua il suo lavoro di sterminio (di persone e cose), i palestinesi – esclusi dal negoziato – rivendicano il diritto sacrosanto di essere i protagonisti del loro futuro e possono contare sulla solidarietà del mondo intero. Non le cancellerie, non i potenti, non i traffichini della politica politicante, ma la gente comune, che non h voce né nome e che la Premier Meloni non ama, beffeggia, disistima e tratta come nemica, giusto come fanno Trump e Netanyahu con gli avversari.
Ecco, fra la vigilia dell’attacco israeliano al Qatar ed oggi c’è l’onda umana che si è riversata sulle strade e nelle piazze, c’è la disobbedienza civile, la resistenza non violenta della Flottilla, figlia di una storia nobile, che nel nostro tempo comincia con Gandhi, Martin Luther King, Nelson Mandel, quel ragazzo ignoto che ferma in piazza Tienanmen i carri armati cinesi e, a casa nostra. Di questa onda che ha sommerso le piazze italiane dobbiamo essere orgogliosi: ci fa sentire migliori di chi ci governa, regala futuro, speranza, e squarcia le tenebre.
Non sappiamo come finirà, lo spiraglio di una tregua, seppur fragile, riempie il cuore, ma non saranno mai Trump, Netanyahu ed i loro parenti stretti, come Giorgia Meloni, a farci sognare la pace, giusta, dignitosa, onesta.