Il Paradiso fiscale monegasco è l’unico paradiso sicuro, dell’altro infatti abbiamo poche certezze ed in ogni caso è assai faticoso guadagnarselo. Perciò incontra tanto successo fra coloro che possono permettersi di aspirarvi. Jannek Sinner è solo uno degli oltre 8000 italiani residenti a Montecarlo su un totale di 39 mila abitanti, distribuiti in una superficie di meno di 2 chilometri quadrati. Una presenza cospicua, quella italiana è la componente “straniera” più numerosa presente nel Principato. La virtù di Montecarlo è una sola: non si paga alcuna imposta sul reddito delle persone fisiche.. Per gli italiani una manna dal cielo: niente tasse e..a portata di mano, due passi da casa propria. Tra i tennisti italiani, oltre a Sinner, hanno scelto il Principato Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti. Flavio Briatore, Stefano Gabbana e Valentino Garavani, Ezio Greggio, Andrea Bocelli, Paolo Maldini e Alessandro Del Piero.
Per non subire le ire del fisco italiano e dribblare i controlli, occorre dimostrare di avere a Montecarlo il centro dei propri “interessi vitali”. I campi da tennis nel Principato non mancano, bastano quelli a quanto pare. Se è così, e non c’è ragione di dubitarne, è lecito sospettare che governo e parlamento italiano non si siano messi di traverso e che l’Agenzia delle Entrate non abbia messo sul mirino gli “interessi vitali”. Montecarlo ci guadagna, e come. Infatti per chiedere la residenza nel Principato bisogna avere un conto in una banca locale di almeno 500 mila euro e possedere una casa che, in genere, costa 50 mila euro al metro quadro.
Di tanto in tanto,- stavolta lo si deve al gran rifiuto di Sinner di indossare la maglia azzurra in Coppa Davis – Montecarlo diventa un caso e si scopre che il nostro paradiso fiscale più a portata di mano può contare sulla “comprensione” del fisco italiano, o meglio di coloro che al Fisco assegnano le regole, altrimenti non si spiegherebbe tanta impunità…evasiva. Passata la bufera, tutto torna come prima, ed a pagare le tasse sono quelli di sempre, i lavoratori subordinati italiani. Non sono né scemi, né utili idioti, né cittadini modello: i loro salari-stipendi vengono “saccheggiati” alla fonte e non possono farci niente.
Aldo Cazzullo (Corriere della Sera e non solo), ospite de La7 (Lilli Gruber), partecipando ad un talk dedicato al caso Sinner-Davis-Montecarlo, ha detto qualcosa di saggio su cui riflettere. Se crediamo che sia troppo facile evadere le tasse cambiando la residenza a proprio piacimento, basta approvare una legge di poche righe: gli italiani sono liberi di risiedere dove vogliono, ma devono pagare le tasse a casa loro. Indignarsi per Sinner? Si può capire, ma non indignarsi per il silenzio del governo, che fa orecchie da mercante in materia, è del tutto incomprensibile. Permettere l’evasione significa far mancare le risorse per dare agli italiani ciò di cui hanno bisogno (sanità, scuola, lavoro ecc). E’ a questo che serve “il pizzo di Stato”, il fisco secondo la Premier patriota Meloni. Dare una mano agli evasori straricchi è come rifiutares la maglia azzurra, altro che Coppa Davis.
(Immagine simil-Sinner tratta dai Fratelli di Crozza)
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