Agli europei del nuoto in acqua corta, che si sono svolti in Polonia, l’Italia ha conquistato venti medaglie, nove delle quali d’oro, guadagnando il primo posto. Nella classifica per nazioni. In Coppa Davis l’Italia ha stravinto ancora una volta, e il migliore giocatore al mondo è italiano, Jannek Sinner. Nel Volley le squadre femminili e maschili italiane hanno vinto i tornei mondiali. Gli spalti sono affollati di tifosi, quanto quelli degli stadi di calcio. Il pallone, lo sport che ha regalato all’Italia l’eccellenza, può contare sulle tifoserie, ma non sui campioni nostrani. Una inversione di tendenza che si è consolidata negli ultimi anni.
Qualche domanda dobbiamo farcela.
L’infantinicidio del Pallone – il calcio a chi ha più soldi – è solo lo sbracamento finale di uno sport che ha venduto l’anima al diavolo, consegnandosi alle regole perverse del mercato, che tollera la compravendita dei giocatori e dei coach, il cambio di casacca in corso d’opera e la sua manipolazione politica come arma di distrazione di massa. La geopolitica calcistica italiana ci mostra una mappa intelligente che ci permette di osservare con un colpo d’occhio fugace le diseguaglianze economiche e sociali del Paese. Meglio dei sondaggi, meglio delle indagini dell’Istat e del Censis, meglio di analisi accurate e puntuali di esperti e operatori dell’informazione ed antropologi qualificati. Basta registrare la presenze e le assenze nei maggiori campionati di calcio, la Serie A e. la Serie B. Ci sono regioni, come la Lombardi, l’Emilia che sono affollate di società che militano nei due tornei, ed altre aree d’Italia, come il Sud e le isole, che vantano una sola società di Serie A (Mezzogiorno, Napoli). La Sicilia conferma il suo irreversibile declino con una sola società nel torneo cadetti, nessuna in A.
Il ventaglio ci regala tanti spunti, suggestioni, informazioni, talvolta in tempo reale, e in qualche caso evidenze che i nostri occhi si sono rifiutati di vedere e di analizzare. Il calcio italiano ha conosciuto anni felicissimi, attraverso le performance della nazionale azzurra, raggiungendo vette mondiali. Oggi vive di rendita, e nemmeno questo, perché le sue fishes migliori – l’immagine di un popolo di atleti formidabili – a causa di una lunga assenza dalla vetrina mondiale, cioè i campionati del mondo ed europei, dai quali l’Italia è stata assente, sconfitta in sede preliminare nei gironi di qualificazione da nazionali senza storia né grandi campioni. Oggi arranca, alla ricerca della buona sorte, ed è stata affidata a Gattuso, l’uomo che più di ogni altro, secondo la Federazione italiana gioco calcio, assicurava un attaccamento ai colori, al di là dei meriti tecnici. Non è affatto scontato che stavolta riesca ad entrare nel ventaglio delle nazionali meritevoli di partecipare al più affollato torneo calciofilo di tutti i tempi, che si svolgerà negli Stati Uniti, Canada e Messico grazie alla ricetta Infantino – capo della Fifa, italiano con cittadinanza svizzera e residenza qatarina. Un mix di dollari, petrolio, risorse, che spiega l’alchimia di un mondiale spalmato su un perimetro grande quanto l’America del Nord, ed offerto alla disponibibilità di Donald Trump, insignito dell riconoscimento di pacificatore mondiale con una cerimonia, svoltasi a Washington in mondovisione. Gianni Infantino ha surrogato l’accademia norvegese, che non ha potutop consegnare il Nobel preteso platealmente dal Presidente USA.





