Anna, una bambina siciliana nata negli anni Ottanta, cresce circondata dalle donne di famiglia. La nonna, la madre, le zie. Attraverso il racconto delle loro vite, Anna prova a scoprire se stessa, la strada che l’ha resa adulta e quella ancora da percorrere. La sua figura si confonde dentro il magma corale dei ritratti familiari come se fosse il filo invisibile che ne lega le esistenze, in una storia lunga mezzo secolo che narra la tensione irrisolta tra il desiderio di essere qualcuno di diverso e la forza rassicurante di ciò che si è già. Ma soprattutto è la storia di donne normali che cercano di rendere più sopportabile il presente.
Non eroine, bensì persone in divenire, che imparano ad accettare compromessi, fragilità, dolori, creando sentieri nuovi laddove le porte si chiudono. La storia di chi deve recuperare un mondo per costruire la propria identità, curaro per poterci abitare dentro e, finalmente, abbandonarlo e andare oltre.
Nilde Incardona è nata a Gela (CL). Ha vissuto a Ferrara, Roma e infine a Londra, dove oggi risiede. Negli anni ha collaborato con diverse riviste online, occupandosi soprattutto di cultura. Una di loro è il suo primo romanzo.
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