Non otterrò il visto per andare negli Stati Uniti, dove vivono miei congiunti, perché sulk web ci sono prove inconfutabili di avere criticato il Presidente Trump. Lo apprendo, leggendo le notizie, ufficiali, che leggo sui principali giornali italiani. Si tratta di un divieto senza precedenti, che colpisce la libera circolazione di individui che siano in regola con le leggi del Paese di provenienza e di destinazione, ed in particolare gli operatori dell’informazione o semplici fruitori del web, impegnati nel dibattito politico. Nessun problema per gli allineati, giornalisti e non. Il mio web di non allineato al trumpismo è purtroppo macchiato da centinaia di articoli, nei quali esprimo opinioni severe sulle scelte del Presidente Trump, la visione del mondo, la civiltà occidentale. Ne pagherò le conseguenze, perciò non potrò rivedere i miei cari, che vivono negli Statio Uniti. Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensa il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che su questo tema e tanti altri, mantiene un rigoroso silenzio o plaude senza eccezioni verso il Presidente USA.IL divieto, annunciato in questi giorni, svoige anche un compito importante, suggerendo a chi vuole recarsi negli Stati Uniti di autocensurarsi per evitare la “ghigliottina” preoarata da Trump. Ep’ una forma di intimidazione, dunque.
“Chi intende visitare gli Stati Uniti, scrive Leonard Berberi (Corriere della Sera, 11.12.25) dovrà prepararsi a «rivelare» gli ultimi cinque anni del- la propria vita sui social media. Le nuove regole — ed è questa la novità più significativa — si applicheranno anche a chi appartiene al programma di esenzione dal visto, come i cittadini dell’Unione europea (italiani compresi). È quanto si legge nella nuova proposta dell’amministrazione Trump. Non è noto quando i cambiamenti diventeranno effettivi, per gli esperti si guarda al secondo trimestre del 2026.
“Secondo l’avviso pubblicato dal dipartimento della Sicurezza interna, coloro che chiederanno di entrare negli Stati Uniti — nell’ambito del programma di esenzione dal visto — saranno tenuti ad aggiungere i social media come «elemento obbligatorio dei dati». Oggi questa voce è opzionale. La modifica proposta riguarderebbe i 42 Paesi i cui cittadini possono soggiornare negli Stati Uniti fino a 90 giorni senza un visto, previa una procedura di controllo pre-viaggio tramite l’Electronic System for Travel Authorization (l’Esta). Le proposte sono soggette a un periodo di notificazione pubblica di 60 giorni, utile anche a ricevere eventuali suggerimenti di modifica.”
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