• > SCOPRI TUTTI I MIEI LIBRI <
  • L’uomo di vetro
  • Il cavaliere ed il monsignore
  • La guerra delle due sinistre
  • Il mistero del Corvo
Salvatore Parlagreco
  • Biografia
  • Libri
  • Cinema
  • Articoli
  • Taccuino
  • Eventi
  • Contatti
  • Yesterday
No Result
View All Result
Salvatore Parlagreco
No Result
View All Result

Platone, il dilemma dell’alfabeto nell’era digitale. Ogni innovazione tecnologica implica una ridefinizione delle capacità umane

08/01/2025
in Articoli
Reading Time: 4 mins read
A A
0
Share on FacebookShare on Twitter

La scrittura, mi dispiace per Platone, scrive Franco Lo Piparo, autore di un eccellente articolo pubblicato da Il Foglio, ha ampliato la memoria. Senza scrittura non conosceremmo, per fare l’esempio di Guido, né l’Odissea né il Pentateuco. Non solo. Se Platone, violando la sua teoria, non si fosse avvalso della scrittura non avremmo modo di discutere della filosofia di Platone e di Socrate. Così come senza la scrittura non avremmo nemmeno una città regolata da regole accessibili a tutti. In questa discussione si trascura un fatto fondamentale: nelle rivoluzioni delle tecnologie della comunicazione la tecnologia nuova non annulla le precedenti ma le integra e le fa fa proprie. Il problema, mi pare, e’ quello dei giovani che hanno chiuso con la scuola d’ obbligo e sono molto piu’ ignoranti dei loro omologhi del passato (i quali erano molto meno numerosi)….Thamus non dice che la scoperta dell’alfabeto rendera’ gli uomini più’ ignoranti. Dice che “ingenerera’ oblio nelle anime di chi lo imparera’ perche’ cessera’ di esercitare la memoria, fidandosi dello scritto”. Il che mi pare indiscutibile. Se gli uomini senza scrittura non avessero avuto una memoria formidabile, probabilmente non avremmo l’Odissea o il Pentateuco. Platone, la scrittura, ieri e oggi. l’alfabeto digitale di oggi e l’alfabeto di ieri. L’alfabeto digitale non è una minaccia in sé, chiosa Guido Corso, ma un’opportunità che richiede una gestione consapevole. Come osservava Platone, il vero sapere non risiede negli strumenti, ma nella capacità di usarli in modo critico.

La questione, ben analizzata da Franco Lo Piparo e illuminata dalo commento di Guido Corso, è di palpitante attualità, a dispetto dei millenni che ha attraversato, come capita sovente ogni volta che ci accostiamo alla cultura greca. La scoperta dell’alfabeto ha rappresentato uno spartiacque nella storia dell’umanità. Con il passaggio dalla tradizione orale alla scrittura, si è inaugurata una nuova modalità di conservazione e trasmissione del sapere. Tuttavia, fin dall’antichità, questa rivoluzione culturale è stata oggetto di dibattito. Nel Fedro, Platone racconta il mito di Thamus e Theuth, in cui il re egiziano Thamus mette in guardia Theuth, l’inventore della scrittura, sostenendo che essa non avrebbe accresciuto la sapienza, ma avrebbe generato oblio.

 Thamus osserva che affidarsi alla scrittura avrebbe indebolito la memoria degli uomini, rendendoli meno capaci di ricordare autonomamente. La scrittura, dice Thamus, non è una “tecnica di sapienza”, bensì un “espediente per rammentare”. Questa critica ha un fondamento psicologico ed epistemologico: la memoria, per le società orali, era uno strumento fondamentale per la sopravvivenza culturale. Senza la scrittura, le grandi opere come l’Odissea o il Pentateuco venivano preservate attraverso pratiche mnemoniche rigorose, esercitate per tramandare saperi complessi.

In questo senso, la scrittura non è solo un’innovazione tecnica, ma un cambio di paradigma. Essa permette di fissare le parole nel tempo e nello spazio, rendendo il sapere accessibile anche a chi non era presente al momento della sua creazione. Ma proprio questa fissità introduce un paradosso: la scrittura conserva, ma a scapito della capacità di ricordare. Platone, maestro di dialettica e di dialogo vivo, vedeva nella scrittura un tradimento dell’interazione diretta e dinamica tra maestro e discepolo.

 

Oggi, con l’avvento dell’era digitale, il dilemma sollevato da Platone si ripropone in termini nuovi, ma non del tutto dissimili. L’alfabeto digitale ha moltiplicato le possibilità di accesso e di conservazione del sapere, ma ha anche ridefinito le dinamiche della memoria e della conoscenza. La memoria individuale sembra sempre più delegata a dispositivi elettronici: archiviare un’informazione è questione di pochi clic, e ricordarla sembra meno necessario quando basta una ricerca su un motore online per ritrovarla.

Tuttavia, questa delega tecnologica non è priva di costi. Proprio come accadeva con la scrittura, l’affidamento alla tecnologia rischia di impoverire il pensiero critico e la capacità di collegare in modo autonomo le informazioni. L’iperconnessione digitale, paradossalmente, può generare una forma di “ignoranza informata”: siamo circondati da dati, ma spesso privi degli strumenti per interpretarli in modo critico.

 La riflessione platonica mantiene una straordinaria attualità. Nel Fedro, Socrate invita a riflettere sul valore del dialogo vivo come forma di apprendimento attivo e profondo. La scrittura, pur essendo uno strumento utile, non può sostituire la capacità di interrogare e problematizzare i contenuti che veicola. Lo stesso vale per l’alfabeto digitale: i dispositivi non sono intrinsecamente negativi, ma il loro uso acritico rischia di ridurre la nostra capacità di apprendere in modo significativo.

La lezione di Platone non è una condanna della scrittura o della tecnologia, ma un invito alla consapevolezza. La scrittura – e oggi il digitale – deve essere un punto di partenza, non di arrivo. È necessario coltivare una memoria viva e critica, capace di dialogare con i testi scritti e con le informazioni digitali. Solo così possiamo evitare l’oblio temuto da Thamus e trasformare gli strumenti tecnologici in alleati della sapienza.

 Il mito di Thamus e Theuth ci ricorda che ogni innovazione tecnologica implica una ridefinizione delle capacità umane. La scrittura non ha reso gli uomini più ignoranti, ma ha modificato il loro rapporto con il sapere, spostando l’attenzione dalla memoria individuale alla conservazione esterna. Allo stesso modo, l’alfabeto digitale non è una minaccia in sé, ma un’opportunità che richiede una gestione consapevole. Come osservava Platone, il vero sapere non risiede negli strumenti, ma nella capacità di usarli in modo critico. Nella nostra epoca di trasformazioni rapide, questo insegnamento resta più attuale che mai.

 

Segui Salvatore Parlagreco su:

    

Tags: alfabtodigitaleespedientefedroplatonescritturathamustheuth

Related Posts

bandiera, tricolore,
Articoli

Come tradire “Dio, Patria e Famiglia” e non farsi smascherare. La réclame più bugiarda di sempre

24/10/2025

Lo slogan più pubblicizzato dalla destra italiana e più citato dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è “Dio, Patria e...

L’Occidente è la nuova patria. Altra drittata della Premier: con l’Europa e senza l’Europa? I video ridicoli di Trump
Articoli

L’Occidente è la nuova patria. Altra drittata della Premier: con l’Europa e senza l’Europa? I video ridicoli di Trump

22/10/2025

L’Occidente è la nuova patria. A spese del sovranismo e del focolare domestico? Affatto. Una drittata, ancora una. L’Occidente di...

Usa/Italia, il gemellaggio: torna la strategia della tensione
Articoli

:“Essere nemici degli Stati Uniti è pericoloso, ma amici può essere letale.”La dottrina del doppio rischio di Kissinger

21/10/2025

Henry Kissinger, segretario di Stato americano negli anni di Nixon e Ford, premio Nobel per la pace nel 1973, aveva...

Sinner e la maglia azzurra: il gran rifiuto e la…grande delusione
Articoli

Sinner e la maglia azzurra: il gran rifiuto e la…grande delusione

21/10/2025

Jannik Sinner, ormai dominatore assoluto del tennis mondiale, ha deciso di non partecipare alla prossima Coppa Davis, rinunciando così a...

L’agguato di Rieti: le curve di estrema destra e il doppio standard istituzionale. Ultrà, sangue e silenzio
Articoli

L’agguato di Rieti: le curve di estrema destra e il doppio standard istituzionale. Ultrà, sangue e silenzio

21/10/2025

L’agguato al bus dei tifosi di Pistoia, che ha portato alla morte di un autista, si inserisce in un contesto...

Video della Casa Bianca, Trump pilota getta letame sui cortei di americani che protestano
Articoli

Video della Casa Bianca, Trump pilota getta letame sui cortei di americani che protestano

20/10/2025

In un panorama politico ormai permeato da scenari che sembrano usciti da una sceneggiatura surreale, due video fanno il giro...

Next Post
Giuliano Ferrara sventola la bandiera di Netanyiahu, chiamando a raccolta gli atei devoti. Francesco all’indice

Giuliano Ferrara sventola la bandiera di Netanyiahu, chiamando a raccolta gli atei devoti. Francesco all'indice

Se al bar vi chiedono chi sono gli italiani più importanti, che nomi fate?

3/ Piersanti Mattarella, la inoppugnabile verità storica e i moventi multipli del crimine

3/ Piersanti Mattarella, la inoppugnabile verità storica e i moventi multipli del crimine

Facebook Twitter

Categorie

  • Aforismi & Citazioni
  • Articoli
  • Deep Room
  • events
  • Inspiration
  • Lifestyle
  • Taccuino
  • Yesterday

Le mie Pubblicazioni

  • > SCOPRI TUTTI I MIEI LIBRI <
  • L’uomo di vetro
  • Il cavaliere ed il monsignore
  • La guerra delle due sinistre
  • Il mistero del Corvo

© 2024 Salvatore Parlagreco - Tutti i diritti riservati

No Result
View All Result
  • #4322 (senza titolo)
  • About
  • Agenda della Sicilia
  • Biografia Salvatore Parlagreco
  • Cinema
  • Contact
  • Contatti
  • Cookie Policy (EU)
  • Eventi
  • Events
  • Events calendar
  • Gela: una storia meridionale
  • Home old
  • I miei articoli
  • Il Cavaliere e il Monsignore
  • Il grande intrigo
  • Il mistero del corvo
  • Il piacere e il potere
  • Il potere delle parole – Le parole del potere
  • Il taccuino
  • L’uomo di vetro
  • La carta dell’autonomia
  • La Guerra delle Due Sinistre
  • Le Mafie
  • Le ragioni dei ragazzi
  • Le ragioni della tolleranza
  • Libri
  • Our training programs
  • Privacy Statement (EU)
  • Testimonials

© 2024 Salvatore Parlagreco - Tutti i diritti riservati