• > SCOPRI TUTTI I MIEI LIBRI <
  • L’uomo di vetro
  • Il cavaliere ed il monsignore
  • La guerra delle due sinistre
  • Il mistero del Corvo
Salvatore Parlagreco
  • Biografia
  • Libri
  • Cinema
  • Articoli
  • Taccuino
  • Eventi
  • Contatti
  • Yesterday
No Result
View All Result
Salvatore Parlagreco
No Result
View All Result

La preghiera mattutina della Casa Bianca e le deportazioni. Come servirsi di Dio e farla franca

25/03/2025
in Articoli
Reading Time: 4 mins read
A A
0
Share on FacebookShare on Twitter

Si rimane impressionati ad assistere al video che ritrae Trump nello studio ovale con l’intero staff impegnati nella preghiera. CRedenti o meno, prevale una istintiva reazione indignata davanti a tanta sfrontata esibizione di fede. Stanno ringraziando Dio per avere salvato Trump dalla morte nell’attentato che lo ferì all’orecchio? Credono davvero allora che sia stata volontà del Padreterno che guidasse l’America, he Donald sia l’Unto del Signore? O stanno confermando davanti al mondo intero, grazie alle telecamere, che questo è ciò che hanno creduto, tanto da dovere pregare per rendere omaggio al Salvatore? Sarebbe una strategia della comunicazione rozza ed insieme raffinata. Tutto vero e tutto falso, insieme. Se così fosse,  da questo staff della preghiera in mondovisione dobbiamo aspettarci di tutto. All’insaputa del Padreterno, ma in Suo nome, ne combineranno di cotte e di crude,.

Dobbiamo proprio sorprenderci? In Russia, Vladimir Putin fa mostra della sua fede e si serve del Patriarca ortodosso di Mosca per imprimere un sugello sacro alla sua conquista dell’Ucraina, liberandola dai nazisti e dall’immoralità occidentale.

Fuori dagli States e dalla Russia dello Zar Putin, l’uso della religione e di Dio così plateale non sarebbero tollerati. A casa nostra Dio patria e famiglia è sun vecchio slogan della destra italiana, FDI. E il capo della Lega, Matteo Salvini, che si mostra in pubblico con la coroncina e il vangelo, non sembra avere incontrato consensi.

L’immagine di Donald Trump nello Studio Ovale, circondato dai suoi collaboratori in preghiera, non è solo una scena di raccoglimento spirituale, ma un preciso atto politico. In un Paese come gli Stati Uniti, dove l’evangelismo ha un peso determinante nel dibattito pubblico e nelle scelte elettorali, mostrare un leader immerso nella fede non è un gesto neutrale. È una strategia, un linguaggio, un segnale chiaro a una parte dell’elettorato che vede nella religione non solo un credo personale, ma una visione del mondo da difendere. Piuttosto che obbligare i credenti a dar seguito, nei fatti, alla volontà di Dio, un fardello impegnativo ma da portare sulle spalle, la nuova amministrazione americana ha ignorato l’etica cristiana. Il primo ordine sottoscritto da Trump è stata la deportazione degli immigrati irregolari, con le catene ai piedi; il saeondo, il divieto di esistenza della “diversità”.

Negli Stati Uniti, la religione è tradizionalmente parte integrante del discorso politico. Dalla famosa formula “God Bless America” alla presenza costante di simboli religiosi (o riferimenti alle Scritture) nei discorsi pubblici, il legame tra fede e politica fa parte dell’eredità puritana e protestante radicata nella storia nazionale. Trump ha sempre avuto un rapporto pragmatico con la religione. Non è mai stato un cristiano devoto nel senso tradizionale, né ha dato prova di una spiritualità autentica. Eppure, ha saputo interpretare e sfruttare il bisogno di molti americani di avere un leader che si faccia portavoce di valori conservatori, anche a costo di forzare il rapporto tra Stato e fede. La sua dichiarazione secondo cui Dio lo avrebbe salvato dalla morte per permettergli di guidare l’America è il culmine di questa narrativa: un’auto-investitura quasi messianica, che richiama le figure dei leader che si presentano come strumenti della volontà divina.

In altri contesti, una simile esibizione di religiosità avrebbe un effetto opposto, suscitando diffidenza o aperte critiche. In Europa, per esempio, la separazione tra Stato e Chiesa è vissuta con maggiore rigidità e la spettacolarizzazione della fede non gode di grande consenso. Anche i leader politici che hanno cercato di cavalcare la religione in maniera evidente – come Matteo Salvini con il rosario in mano durante i comizi – hanno visto questa strategia perdere progressivamente efficacia. L’ostentazione pubblica di simboli tende oggi a creare più imbarazzo che consenso, almeno per la fascia moderata dell’elettorato.

L’Italia, pur essendo culturalmente cattolica, non accetta con facilità la strumentalizzazione della fede a fini elettorali. “Dio, Patria e Famiglia”, lo storico slogan della destra italiana, può ancora essere evocato, ma senza la stessa presa emotiva del passato.Il punto centrale della questione è che la fede, per sua natura, è un fatto intimo, non uno strumento di propaganda. Quando un politico la esibisce con troppa insistenza, il rischio è che diventi un’arma divisiva anziché un valore unificante. La storia insegna che i leader che hanno fatto di Dio il loro alleato politico non sempre hanno avuto il consenso dei credenti, proprio perché la religione – in tutte le sue forme – non ama essere piegata a logiche di potere.

Mostrare una nazione “inginocchiata” davanti a un leader che si ritiene un prescelto diventa un’operazione delicata: può galvanizzare una porzione di elettorato, ma può anche risultare eccessiva, persino sacrilega per chi si riconosce in una religiosità più intima o in una separazione tra sfera politica e sfera spirituale. Questa ostentazione del sacro rischia di ridurre la fede a uno strumento di marketing politico. E se la campagna elettorale beneficia della devozione – vera o presunta – del candidato, a rimetterci potrebbe essere la credibilità stessa della religione, trasformata in palcoscenico mediatico.

La domanda cruciale è se l’invocazione di Dio da parte di un politico sia frutto di autentica fede o se si riduca a un espediente per consolidare il consenso. In un contesto come quello statunitense, dove il bacino elettorale evangelico e conservatore conta milioni di cittadini, anche solo il dubbio che ci sia un calcolo dietro la preghiera può minare la sincerità del gesto. Ma a prescindere dall’intenzione effettiva, la percezione conta: se gli elettori più religiosi credono alla genuinità di queste manifestazioni, allora diventano un potente catalizzatore di consensi.

In fondo, c’è una regola non scritta nella cultura popolare: non si scherza con i Santi. E soprattutto, non si usa Dio come un lasciapassare per il potere. La politica dovrebbe avere la sua morale, ma non dovrebbe mai farsi teologia.

 

Segui Salvatore Parlagreco su:

    

Tags: americacasa biancadio patria e famigliadonaldGod Blessmoscapatriarcapreghierapuritanaputinstudio ovaletrump

Related Posts

Come tradire “Dio, Patria e Famiglia” e non farsi smascherare. La réclame più bugiarda di sempre
Articoli

Perché Giorgia Meloni non sorride mai in pubblico? Indagine semiseria sul mistero del grugno permanente

31/10/2025

Non si tratta, beninteso, di una questione estetica né di puro gossip espressivo. No, questa è una domanda seria, quasi...

Dove sono le fosse comuni? Il generale nega l’Apocalisse di Gaza. Non dovremmo credere nemmeno ai nostri occhi
Articoli

Dove sono le fosse comuni? Il generale nega l’Apocalisse di Gaza. Non dovremmo credere nemmeno ai nostri occhi

31/10/2025

  “E il genocidio a Gaza? 55mila morti denunciati da Hamas, asseverati dalla Albanese e accreditati da Pizzaballa e Zuppi:...

Armiamoci e partite. I messianici d’Israele perdono l’esenzione militare. Ora, se vogliono ammazzare e farsi ammazzare, devono partecipare all’orrore
Articoli

Armiamoci e partite. I messianici d’Israele perdono l’esenzione militare. Ora, se vogliono ammazzare e farsi ammazzare, devono partecipare all’orrore

31/10/2025

C’è un vecchio detto, ma potremmo chiamarla invettiva sprezzante, che ha un record di resilienza invidiabile: armiamoci e partite. Una...

Avanti popolo (di New York) alla riscossa…Potrebbe arrivare a casa nostra? Il mondo è pazzo
Articoli

Avanti popolo (di New York) alla riscossa…Potrebbe arrivare a casa nostra? Il mondo è pazzo

30/10/2025

Ve la ricordate New York, New York. La cantarono Franck Sinatra e Barbara Streisand; dopo averla ascoltata mille volte ti...

Articoli

Ponte sullo Stretto: il controllo è ingerenza, appropriazione indebita di funzioni. Il governo processa i giudici contabii.

30/10/2025

Il controllo della magistratura diventa ingerenza, appropriazione indebita di funzioni, trasgressione. Mancanza di rispetto? Forse anche questo. Invece che studiare...

Disputa da avanspettacolo: vincono facile le banche, niente tassa sugli extraprofitti. Pagano i soliti noti…
Articoli

Siamo in guerra. Guerra Ibrida, radicale, implacabile. I venduti, gli infiltrati, insospettabili, mandanti e le risorse in campo

29/10/2025

Non la guerra che le cronache di casa nostra misurano con i chilogrammi di esplosivo o con il numero di...

Next Post
Padellaro suona le campane a morto del giornalismo cartaceo. Rinascerà dalle sue ceneri?

​Informazione, Italia al quart’ultimo posto tra i Paesi UE per la trasparenza. Il caso Angelucci, padrone di giornali in perdita secca

Italia al bivio: gli insulti quotidiani USA sugli europei “parassiti, sleali, approfittatori, nati per fotterci”. Il silenzio del governo italiano. Senza Mattarella non esisteremmo

Il nuovo messia è nato a Washington, ma ha una dependance a Roma, nei paraggi del Vaticano

Deterrenza, sicurezza spaziale e vulnerabilità: Europa alla prova del nuovo disordine strategico

Facebook Twitter

Categorie

  • Aforismi & Citazioni
  • Articoli
  • Deep Room
  • events
  • Inspiration
  • Lifestyle
  • Taccuino
  • Yesterday

Le mie Pubblicazioni

  • > SCOPRI TUTTI I MIEI LIBRI <
  • L’uomo di vetro
  • Il cavaliere ed il monsignore
  • La guerra delle due sinistre
  • Il mistero del Corvo

© 2024 Salvatore Parlagreco - Tutti i diritti riservati

No Result
View All Result
  • #4322 (senza titolo)
  • About
  • Agenda della Sicilia
  • Biografia Salvatore Parlagreco
  • Cinema
  • Contact
  • Contatti
  • Cookie Policy (EU)
  • Eventi
  • Events
  • Events calendar
  • Gela: una storia meridionale
  • Home old
  • I miei articoli
  • Il Cavaliere e il Monsignore
  • Il grande intrigo
  • Il mistero del corvo
  • Il piacere e il potere
  • Il potere delle parole – Le parole del potere
  • Il taccuino
  • L’uomo di vetro
  • La carta dell’autonomia
  • La Guerra delle Due Sinistre
  • Le Mafie
  • Le ragioni dei ragazzi
  • Le ragioni della tolleranza
  • Libri
  • Our training programs
  • Privacy Statement (EU)
  • Testimonials

© 2024 Salvatore Parlagreco - Tutti i diritti riservati