La crudeltà della guerra di Israele contro il crimine islamista ha raggiunto il suo acme qualche giorno fa, quando un convoglio di autombulanze della Croce Rossa è stato colpito, provocando quindici morti. Il governo di Netanihau ha dapprima tentato di giustificare l’eccidio, affermando che si trattava di milizie di Hamas sotto copertura, ma un video, messo in onda dal New York Times, ha smentito questa versione dei fatti, provando che una incontrovertibile azione di guerra era stata perpetrata contro il convoglio della Croce Rossa, debitamente segnalato da luci e simboli.
Nel dubbio hanno ammazzato il personale medico? Pare proprio che le cosa siano andate così. E’ un episodio che getta discredito sul governo israeliano. Sparare sull’autombulanza è stata una espressione usata come metafora “estrema” su chi commette un crimine o un’azione violenta contro persone che non possono difendersi e sono vittime innocenti della ferocia più esecrabile.
Sulle ambulanze si spara da 150 anni, sin da quando è stata fondata la Croce rossa E’ accaduto altre volte, ma è rimasto segno di crudeltà e viltà estreme. Gli ospedali sono stati colpiti da missili e droni nelle guerre – ben 54 in corso – che si combattono oggi a Gaza e Ucraina.A Gaza e Cisgiordania, Israele, ha raso al suolo la Palestina e ucciso più di cinquantamila civili per liberarsi dei terroristi di Hamas.
Gli ospedali vengono rasi al suolo per il solo sospetto che siano covi di milizie nemiche. Ma colpire un convoglio della Croce Rossa deliberatamente, a Gaza da parte dell’esercito siraeliano suscita dolore indicibile. Israele è l’unica democrazia del Medio Oriente e lo Stato Ebraico deve la sua nascita alla Shoah.
Israele non può arrivare a tanto.
IL terribile episodio Nnon è solo una tragica conseguenza di un conflitto bellico, ma il segno che Israele, nelle mani di un leader ed un governo di estremisti irredimibili, abbia perso il controllo delle sue azioni, e non si sia reso conto dell’immagine che sta dando al mondo. Potrebbe vincere sul campo, grazie alla sua forza militare, e perdere la guerra sul piano morale e politico.
Netanyahu e le frange religiose fondamentaliste che governano il Paese sono riusciti nell’impresa di oscurare il terrorismo di Hamas e di conquistare agli occhi del mondo una sorta di pesima primazia sulla misura del crimine di guerra. Non basterà invocare l’antisemitismo per far tacere quanti ovunque criticano Israele o potere contare sull’amico americano, anch’egli fuori controllo.
Le memoria delle vittime della Shoah sono un monito per l’umanità. Un monito contro la ferocia, il Male, la violenza senza limiti. Non è sopportabile che il popolo che più ha sofferto nella storia dell’umanità subisca l’immane torto di una immagine di insana violenza bellicista, tanto da competere con l’orrendo terrorismo delle milizie di Hamas, a causa di governanti scellerati. Spero che essi rispondano nelle aule di giustizia del loro Paese di quanto hanno fatto, perché Israele si riprenda l’onore che gli è stato strappato.








