La Chiesa di Roma rappresenta oggi l’unica monarchia elettiva pienamente funzionante, in cui il capo, il Papa, viene scelto dai cardinali in conclave, secondo un rito che ha radici nell’antichità cristiana. Le monarchie elettive costituiscono un affascinante paradosso storico: sistemi nei quali la sovranità è concentrata nelle mani di un monarca, ma il suo accesso al trono non è determinato dalla sola linea ereditaria. Tra queste, spiccano due esempi illustri e ancora attivi: il papato della Chiesa cattolica e la monarchia britannica nella sua espressione anglicana. A partire dal Laterano IV (1215), l’elezione del Papa è diventata prerogativa esclusiva del Collegio dei Cardinali, anche se il sistema si è perfezionato nel tempo, fino alla forma attuale sancita da Paolo VI e poi modificata in parte da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
L’elezione papale è intrisa di simbolismi e strategie. Celebre rimane il conclave del 1294, conclusosi con l’elezione dell’eremita Celestino V, la cui inesperienza portò presto all’abdicazione. La sua decisione fu immortalata da Dante nell’Inferno (III, 59-60): «colui che fece per viltade il gran rifiuto». Altri conclavi furono teatro di veri e propri scontri politici tra le grandi famiglie italiane e le potenze straniere, come Francia e Spagna.
Altra eccezione, seppur diversa, è la Chiesa anglicana, il cui capo è il sovrano del Regno Unito. Questa realtà nasce con la Riforma anglicana (1534), quando Enrico VIII, per motivi dinastici e religiosi, si proclama “Capo Supremo della Chiesa d’Inghilterra”, rompendo con Roma. Da allora, il capo della monarchia britannica assume anche la guida spirituale della Chiesa anglicana, una fusione tra autorità politica e religiosa unica nel mondo protestante.
Il panorama delle monarchie elettive nella storia è ampio, complesso e ricco di figure emblematiche, manovre politiche e crisi dinastiche. Uno dei più noti esperimenti di monarchia elettiva secolare fu la Confederazione polacco-lituana (1569–1795). Qui, il sovrano veniva eletto dalla szlachta, la nobiltà polacca, in una liberum veto di portata nazionale. I candidati potevano provenire da tutta Europa: tra gli eletti si ricordano Enrico di Valois (poi re di Francia) e Stefano Báthory. Questo sistema, pur innovativo, portò a una crescente ingovernabilità e alla vulnerabilità del regno, che si rifletté nelle spartizioni della Polonia tra Russia, Prussia e Austria.
Un altro esempio fondamentale è quello del Sacro Romano Impero Germanico, dove l’Imperatore veniva scelto da un collegio di Principi Elettori (Kurfürsten). Dopo la Bolla d’Oro di Carlo IV (1356), il numero degli elettori fu fissato a sette, e in seguito ampliato. Le elezioni imperiali, sebbene in teoria aperte, finirono per essere dominate da dinastie potenti come gli Asburgo, che conservarono il titolo imperiale per secoli. Questo sistema permise, comunque, una certa forma di controllo collegiale sul potere monarchico.
Anche nel mondo islamico e africano sono esistite forme di monarchie elettive. Il Califfato Rashidun, ad esempio, vide la nomina dei primi califfi tramite un sistema di consultazione (shura). In Africa occidentale, regni come il Benin o l’Impero Asante adottavano sistemi nei quali i re venivano scelti tra linee dinastiche multiple da consigli di notabili.
Con l’età moderna, le monarchie elettive hanno conosciuto una lenta scomparsa, travolte dalla crescente centralizzazione statale o sostituite da modelli costituzionali. Tuttavia, la sopravvivenza del papato e della monarchia anglicana mostra come questi modelli possano evolversi, ibridandosi con elementi tradizionali e istituzionali.
Le monarchie elettive hanno lasciato una profonda impronta nella storia politica e religiosa globale. Pur essendo oggi rare, esse pongono domande essenziali sulla legittimità del potere, la rappresentanza e il rapporto tra autorità spirituale e temporale. Il caso della Chiesa di Roma continua a testimoniare come, anche nella modernità, l’elezione possa convivere con la tradizione monarchica, in un equilibrio unico e profondamente simbolico.
(L’articolo è stato elaborato con l’ausilio dell’AI)








