Su La7 Corrado Formigli ha dedicato una puntata del suo format all’industria delle armi ed in particolare ad alcuni ex parlamentari del Movimento 5 Stelle (M5S), noti in passato per le loro posizioni pacifiste e favorevoli al disarmo che dopo la fine del loro mandato avrebbero intrapreso attività di lobbying per conto di aziende del settore delle armi. Sconcertante e disarmante passaggio di campo. L’inchiesta, intitolata “Furbi di Guerra,” è stata proposta nella prima puntata del programma 100 minuti condotto da Corrado Formigli e Alberto Nerazzini su La7 il 5 maggio 2025, con un focus sull’industria delle armi e i suoi retroscena.
Firmata da Danilo Lupo, l’inchiesta esplora il mondo delle lobby delle armi, evidenziando come alcuni ex parlamentari M5S, un tempo attivi in commissioni parlamentari come quella della Difesa e noti per il loro impegno contro il riarmo, abbiano fondato o collaborato con società di consulenza che operano come intermediari per aziende del settore armiero. Questo passaggio da posizioni pacifiste a ruoli di lobbisti rappresenta un cambiamento radicale, descritto come una “second life” da la Repubblica. L’inchiesta non cita esplicitamente i nomi degli ex parlamentari coinvolti, ma sottolinea il loro passato nel M5S e il contrasto con le loro attuali attività. Si parla di un “sottobosco di lobbisti” che opera in un contesto di crescenti investimenti militari in Europa, aumentati del 60% negli ultimi dieci anni.
Il programma ha anche toccato altri casi, come quello di Massimo D’Alema, coinvolto in un tentativo di vendita di armi alla Colombia, e di Giuseppe Cossiga, presidente dell’AIAD (Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza), figlio dell’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Tuttavia, il focus sugli ex M5S ha tuttavia suscitato particolare attenzione per la contraddizione con i valori originari del movimento. Reazioni contrastanti, come emerso dai post su X e da articoli di stampa: c’è chi ha commentato con toni duri, definendo gli ex deputati “venduti alle lobby delle armi” e sottolineando la fortuna che molti di loro non siano più in Parlamento o abbiano cambiato partito.. Un utente su X ha lamentato che l’inchiesta abbia ignorato altri politici o figure di spicco coinvolti in attività simili, come Guido Crosetto (ex presidente AIAD e attuale Ministro della Difesa).
La vicenda evidenzia un fenomeno più ampio di carriere politiche post-mandato, in un contesto in cui il settore della difesa sta vivendo una crescita significativa. L’attenzione sugli ex M5S è in qualche modo giustificata dal loro passato di pacifisti, che rende il contrasto più stridente.







