Riconoscimento dello Stato di Palestina? Non è il momento opportuno, sostiene Giorgia Meloni, seguendo a ruota Donald Trump. E quale sarebbe il momento opportuno? La fine della pulizia etnica, il trasferimento “volontario” dei palestinesi fuori da Gaza, l’annessione della Cisgiordania, che Netanyahu ed il suo governo “messianico”, ormai non nascondono di volere? Abbandonato il mantra dei due popoli e due Stati. La politica politicante della Premier, in obbedienza dell’amico americano, non vede, non sente. C’è più della complicità morale, c’è il cinismo dell’ipocrisia più becera, c’è la maschera della disumanità che si impadronisce della coscienza, c’è il calcolo avvilente del servilismo interessato.
La questione travalica l’appartenenza politica. “L’iniziativa da assumere con urgenza, di altissimo significato politico e tutt’altro che meramente simbolica, è l’immediato riconoscimento nazionale dello Stato di Palestina”. È questo il fulcro dell’appello contenuto in una lettera aperta rivolta alla premier Giorgia Meloni, firmata da 34 ex ambasciatori italiani. I firmatari sottolineano che “ci sono momenti nella storia in cui non sono più possibili ambiguità né collocazioni intermedie. Questo momento è giunto per Gaza…Ormai da molti mesi non ci sono più giustificazioni possibili o argomentazioni convincenti sulla condotta delle operazioni militari israeliane”, scrivono gli ex diplomatici.







