nnamorarsi di sé genera presunzione, narcisismo? Fa male alle relazioni, amicali e non? Forse è così, ma disamorarsi? chi non si ama, non sta bene, è spigoloso, si chiude in se stesso. Entrare nelle pieghe dell’animo umano è roba da terapeuti ed esperti. Meglio una storia o meglio, una favola. Inedita, sdolcinata, scritta con l’aiuto dei buoni sentimenti, che non sono resilienti, e vanno colti a volo specie quando arrivano d’improvviso da un altro mondo, sembrano sommergerti e poi…, poi ti abbandonano e non sai perché. O lo sai e non vuoi saperlo. Ti lasciano la favola però, e non è cosa da poco.
C’era una volta, in un piccolo villaggio circondato da un bosco incantato, una ragazza di nome Lila. Lila era conosciuta per il suo sorriso dolce e per la sua gentilezza, ma aveva anche una strana abitudine, conosciuta da tutti i suoi amici: evitava sempre di guardarsi allo specchio. “Perché mai dovrei farlo?” diceva a se stessa. “Ogni volta che lo faccio, vedo solo difetti. Il mio naso è troppo grande, i miei capelli troppo crespi, e le mie mani così goffe!”
Un giorno, mentre passeggiava nel bosco per raccogliere erbe selvatiche, si imbatté in un vecchio specchio abbandonato tra le radici di un albero. Il telaio era intagliato con disegni di fiori e animali, e sembrava brillare di una luce propria. Incuriosita, Lila si chinò per osservarlo meglio. Appena si specchiò, accadde qualcosa di incredibile: il suo riflesso si animò e iniziò a parlarle.
“Salve, Lila!” disse il riflesso con un sorriso radioso. “Io sono il tuo riflesso del cuore. Non sono qui per mostrarti come appari, ma chi sei veramente.”
Lila sgranò gli occhi. “Ma io non sono speciale,” rispose, abbassando lo sguardo. “Sono piena di difetti.”
“Questo lo dici tu,” ribatté il riflesso. “Ogni difetto ha una storia, un dono nascosto. Permettimi di mostrarteli.”
Lo specchio cominciò a raccontare storie su ciascuno dei difetti che Lila detestava: il naso grande, i capelli crespi e le mani goffe.
“Questo naso,” disse il riflesso, “ti permette di annusare i profumi della vita più intensamente. Ricordi quando hai avvertito l’odore della pioggia in arrivo e hai avvisato il villaggio di mettersi al riparo? Hai salvato molte persone quel giorno.”
“Questi capelli raccontano una storia di forza. Sei andata sotto la pioggia per aiutare un cucciolo smarrito. Anche se il temporale li ha resi indomabili, tu eri bellissima nella tua generosità.”
“Le tue mani possono sembrare goffe, ma con esse hai intrecciato cesti e riparato vestiti per i più poveri del villaggio. Sono mani gentili e operose, più preziose di qualsiasi altra cosa.”
Lila ascoltava incantata, mentre lo specchio continuava a rivelare i tesori nascosti dietro ciò che aveva sempre considerato difetti. Per la prima volta, vide se stessa sotto una luce diversa.
Quando tornò al villaggio, Lila sentiva il cuore più leggero. Non era diventata vanitosa, né pensava di essere perfetta. Anzi, aveva imparato ad accettare e amare i suoi difetti, riconoscendo che erano parte della sua unicità. Con il tempo, questa nuova fiducia in se stessa la rese più aperta con gli altri. Non aveva più paura di essere giudicata e iniziò a vedere anche nei difetti degli altri un riflesso della loro bellezza. Il villaggio si accorse del cambiamento, e molte persone si ispirarono al suo esempio.
Lila, a sua volta, si rese conto di una grande verità: amare se stessi non significa ignorare gli altri, ma trovare il coraggio di essere autentici. E quando amiamo la nostra autenticità, possiamo amare meglio anche quella degli altri.
E così, con il cuore pieno di gratitudine, Lila visse una vita serena, ricordando sempre le parole del suo riflesso: “Ogni difetto è un dono, se sai dove guardare.”








