Donald si è avvicinato a Melania nel clou del rito di insediamento e le ha regalato un timido bacio. Le sue labbra, tuttavia, sono rimaste distanti, non hanno sfiorato la guancia della moglie; lei ha accolto il gesto con una disinvoltura straniante. Quella distanza che mancava perché fosse un bacio vero, seppur lieve, non l’ha colmata. E’ rimasta impassibile con il suo cappello blue a falde larghe e rigide, che pareva fatto apposta per proteggerla. Più che una finzione, è apparsa la replica del gesto di pace scambiato dai sacerdoti a fine messa. Eppure quel niente, quell’assenza di emozione, di sorriso, ne ha fatto il personaggio più scrutato, investigato, disamorato ed amato. Una magnifica preda o un giaguaro che veste Prada?
Outfit british, lo sguardo perso nel vuoto, miraggio nel trash trampista, Melania ha mantenuto in verità la postura di sempre nelle cerimonie istituzionali: vigile attesa, paziente resilienza, sfumatura di mistero ammaestrato, stavolta illuminato dal led opaco del convenzionale gesto del marito, attirando lo sguardo degli estranei alla corte del Comandante in capo. I fotografi hanno cercato Michelle, la moglie di Barak Obama, senza trovarla. Invitata, ha fatto sapere che non sarebbe andata: non omaggio le persone che non stimo, ha spiegato.
Michelle agli antipodi di Melania? Chi è Melania? Che vita fa? La donna più popolare d’America è la meno conosciuta, la meno frequentata dai media. I suoi discorsi, rari, brevi ed essenziali, scandiscono l’assenza piuttosto che certificare l’esistenza della impalpabile first lady, che ha attraversato silente le avventure “sentimentali” del marito con porno star strapagate e tacitate con una montagna di dollari.
Sopporta o non le importa nulla? Di certo ha scelto di essere quella che è: tutto e niente.







