“Ieri, l’onorevole Claudio Mancini, deputato del Pd, è salito sul podio di Montecitorio per dire – finalmente – qualcosa di nuovo: niente. O, più precisamente, ha parlato senza parlare. E’ rimasto in silenzio, a braccia conserte, masticando una gomma immaginaria. Una piccola pantomima rivolta contro la maggioranza e il sottosegretario Nicola Molteni, sorpreso a masticare vera gomma, vera apatia, durante l’intera discussione sul dl Sicurezza.
“Ma il punto non è questo. Il punto è che, pur senza volerlo, Mancini ha fatto un atto d’accusa molto più ampio e sottile: contro l’Aula intera, e anche contro l’opposizione a cui egli stesso appartiene. Perché mentre tutti, dai banchi del M5s e della sinistra, recitano, gridano, dichiarano apocalissi sulla sicurezza, su Israele, sull’economia e sulla sanità, Mancini ha usato l’unica lingua che nessuno sembra più conoscere. L’ironia. Un’ironia sobria, muta, visiva, che nel Parlamento delle parole gonfiate come palloni da spiaggia suona come un colpo di gong.”
(Salvatore Merlo, 30.5.25)






