(Da Report Sicilia) – È stato presentato ieri presso la Sala Giglia del Libero Consorzio Comunale di Agrigento il nuovo libro di Paolo Cilona, intitolato “Le ville di Agrigento – tra fatti e misfatti, quando il passato è sempre presente”. Un’opera che scuote le coscienze e accende i riflettori sull’abbandono e la sistematica distruzione del patrimonio verde pubblico della città dei Templi.
Ad aprire l’incontro è stato Giuseppe Di Rosa, editore di Report Sicilia, seguito da Marianna La Barbera, direttore responsabile della testata, che ha moderato e guidato il dibattito. Insieme a loro sono intervenuti l’agronomo Ernesto Peretti e l’architetta Fulvia Greco, che ha documentato in dettaglio il caso più recente: l’abbattimento di oltre 1.000 mq di verde nella Villa del Sole.
Ma è stato l’autore, Cilona, a chiudere i lavori con parole forti e chiare: “Ricordare lo scempio delle ville e del verde pubblico è un dovere civico. Non si tratta solo di memoria, ma di resistenza culturale. I misfatti continuano quando si tace, e chi tace è complice.”
Citando Primo Levi, Cilona ha ammonito: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare.” E ad Agrigento, purtroppo, è già tornato. Dopo la frana del 1966, le speculazioni edilizie, il degrado del Parco dell’Addolorata, la cancellazione delle ville Margiotto, Cavetta e Pertini, oggi è la volta della Villa del Sole, travolta da decisioni amministrative che ancora una volta privilegiano il cemento al verde.
Secondo Cilona, la colpa è degli amministratori locali, spesso arroganti e convinti di essere infallibili, che rifiutano ogni critica e la considerano un attacco alla città. “Ma criticare – ha ribadito – è un atto d’amore verso Agrigento. Non denunciare è tradire.”
Il libro, denso di dati, immagini e riflessioni, si propone come strumento di memoria e denuncia, e rappresenta un invito rivolto ai cittadini, agli studiosi e alle istituzioni: Agrigento ha bisogno di consapevolezza, partecipazione e difesa attiva del proprio patrimonio urbano.







