• > SCOPRI TUTTI I MIEI LIBRI <
  • L’uomo di vetro
  • Il cavaliere ed il monsignore
  • La guerra delle due sinistre
  • Il mistero del Corvo
Salvatore Parlagreco
  • Biografia
  • Libri
  • Cinema
  • Articoli
  • Taccuino
  • Eventi
  • Contatti
  • Yesterday
No Result
View All Result
Salvatore Parlagreco
No Result
View All Result

1/Mattarella, quando il golpe siciliano varca lo Stretto, da Piersanti ad Aldo Moro. Il contesto di tenebra

05/01/2025
in Articoli
Reading Time: 4 mins read
A A
0
Share on FacebookShare on Twitter

Il contesto è ciò che conta. E sull’assassinio di Piersanti Mattarella il contesto è tutto; la riapertura delle indagini da parte della Procura, filtrate attraverso La Repubblica, vanno analizzate attraverso il contesto,  tenebroso, inquietante, ambiguo, per alcuni versi inaccessibile. Ma su di esso bisogna concentarsi per esplorare la portata delle indagini. Provo a ripassare alcuni fatti, in rapida progressione.

Da settembre del 1978 a giugno del 1979 opera in Sicilia l’ex agente della Cia Tom Tripodi. La sua missione ha un nome in codice: Cesare. Scopo: attaccare i boss nel loro territorio, cioè la Sicilia. Tripodi agisce sotto copertura ed è costretto ad andarsene a causa di una soffiata. Mentre si prepara il golpe di Sindona, – in codice, Nuovi Vespri – è in corso l’operazione Cesare. Tripodi avrebbe scoperto che alcune importanti banche – ben otto – erano coinvolte nel riciclaggio di denaro sporco. Ma andò male, e dovette scappare. Fu Boris Giuliano ad avvertirlo. “Tornatene a casa”, gli disse il commissario, che da lì a qualche mese sarebbe stato ucciso. “Lo ammazzarono”, spiega Tripodi (anche lui, 14 anni dopo il delitto), “perché aveva scoperto il ruolo della P 2 nel riciclaggio dei narcodollari”. “Terranova?” continua Tripodi. “Dopo Giuliano tocco a lui, per la stessa ragione. E Mattarella fu ammazzato a gennaio perché aveva dato un forte appoggio all’operazione Cesare”. Come? Tripodi non lo spiega.

C’è una singolare circostanza, una coincidenza temporale: Tripodi va via in giugno, quando i risultati elettorali sfavorevoli al PCI allentano la tensione nei servizi, e il progetto di golpe viene presumibilmente messo in archivio. In dicembre del 1979 la Camera dei deputati vota a favore della base nucleare americana dei missili Cruise in Sicilia, l’aeroporto di Birgi viene chiuso al traffico civile e sui Nebrodi viene ubicato un poligono militare.  Perché quel nome in codice? Operazione Cesare. Stando a Tripodi, la spiegazione è semplice: operare fuori dal proprio territorio. O colonizzare, annientare le resistenze indigene? Come Cesare, appunto. L’intrigo è fitto. I mafiosi delle cosche perdenti, cioè Salvatore Inzerillo e Stefano Bontade, avevano Sindona; gli altri, i vincenti, i corleonesi, avevano Calvi. I corleonesi non intervengono. Anzi, è probabile che siano loro a fare arrivare alcune notizie alla polizia. Nei Nuovi Vespri  loro non c’entrano.

Dopo il 1979, Cosa nostra cambia padrone: la guerra di mafia cancella il vertice legato alla vecchia finanza sindoniana ed alle famiglie italo-americane dei Gambino. A picco l’impero Sindona, ammazzati i boss, cancellato l’establishment del potere in Sicilia e nuova amministrazione negli USA.

I brani del memoriale Moro che accennano a Gladio, la struttura sommersa  incaricata di contrastare le infiltrazioni dei comunisti, sono importanti, tanto quanto alcuni brani del diario di Rocco Chinnici. Spillato con il brano del diario, il ritaglio di una breve notizia del Giornale di Sicilia: l’interrogazione al Ministro di Grazia e giustizia, sul Presidente della sezione fallimentare del tribunale di Palermo, Michele Mezzatesta, che avrebbe fatto parte della Loggia P 2, e frequentato la loggia Scontrino di Trapani e la Camea di Palermo. Ci furono continui avvicendamenti ai vertici della Guardia di Finanza e dell’Arma dei carabinieri. Il Procuratore della Repubblica di Palermo, Aldo Costa, voleva toccare le trame perverse dell’intreccio mafia, politica, massoneria, finanza, affari, e affidò l’indagine al colonnello della guardia di finanza Marino Pascucci. Indagine patrimoniale, e non indagine di polizia perché Costa era convinto che le banche conservassero le prove dell’intreccio perverso che aveva provocato la morte del Presidente della Regione Piersanti Mattarella.

Che cosa sperava di trovare? Le prove delle alleanze, il filo d’Arianna che univa insieme narcotraffico e tangenti, mafia, massoneria, finanza e politica. L’esportazione di denaro e i conti nelle banche svizzere. Pascucci accumulò una montagna di documenti, e al momento di tirare le conclusioni del suo lavoro fu trasferito. Ucciso Costa, le sue carte finirono sul tavolo di Rocco Chinnici, cui toccò la stessa sorte.

Il movente vero sta in questo scenario?

Tutto accade nel 1979. E in Sicilia. Sul panfilo nel mare di Ustica l’ammiraglio-massone e spia americana, del quale si tace il nome, si svolgono incontri fra i capi delle logge per unificarle, Michele Sindona incontra massoni e mafiosi per il golpe separatista “Nuovi Vespri”, Tom Tripodi deve portare a compimento l’operazione Cesare;  l’ex Presidente Andreotti – secondo Tommaso Buscetta – incontra Bontade, i Salvo e altri mafiosi.

In dicembre i deputati si riuniscono alla Camera per decidere l’installazione dei missili Cruise in Sicilia. Nuovi Vespri, nel 1980, l’operazione golpista, muove il primo passo. Il 6 gennaio viene ucciso il Presidente della Regione. Sarebbe dovuto toccare al generale Dalla Chiesa, secondo Buscetta. Mattarella “era un problema,  spiega Buscetta, ma non era un problema tale da arrivare al punto di ammazzarlo pubblicamente insieme alla moglie. Bontade mi disse che l’omicidio Mattarella era stato deciso dalla commissione per l’insistenza dei corleonesi i quali sostenevano che il Presidente della Regione, con le sue nuove regole e con la sua nuova politica, faceva loro perdere gli affari.

Il depistaggio si regge su una verità parziale: è vero che Mattarella non favorisce Cosa nostra, ma non è vero che basti a condannarlo. Il movente vicino tuttavia giustifica l’azione, la rende plausibile agli occhi della Commissione. Chi chiede la testa di Mattarella? I corleonesi impedirono a Bontade di salvare Moro, un altro tassello.

Com’è stata spiegata finora la diversità fra le due anime di Cosa nostra? Totò Riina e i suoi sono feroci, senza scrupoli. Non hanno interessi “diversi”, ma comportamenti diversi. Ma Pippo Calò, l’ambasciatore dei corleonesi a Roma, agisce per conto della feroce famiglia con il passo felpato del mediatore astuto. E’ lui a mettere insieme le ragioni di Cosa nostra e quelle dell’eversione (di destra), ad allearsi con il crimine organizzato di Roma e con i finanziari svizzeri. E’ lui la mente delle stragi terroristiche.

Quali sono i legami fra Nino Madonia, al centro della nuova inchiesta come uno dei due esecutori materiali del delitto, e i servizi deviati, l’eversione di destra e la coda velenosa dell’operazione Nuovi Vespri? Che ruolo svolgono i fratelli massoni nelle manovre dell’intelligence americano, impegnato a tacitare i timori di una svolta politica che sdogana i comunisti e li porta al governo?

(continua)

 

Segui Salvatore Parlagreco su:

    

Tags: aldo costaAldo Morociamassoninuovi vespripiersanti mattarellarocco chinnici

Related Posts

Ponte, come andare a legna senza corda. La cattedrale nel deserto. I numeri…
Articoli

Il Ponte dei Brividi, la Corte dei sospiri e la Conversione di Salvini: come Messina divenne Damasco. Una pista seria

03/11/2025

La bocciatura della Corte dei Conti al Ponte sullo Stretto ha sicuramente un pregio, di avere suscitato il bisogno di...

Cosa accomuna sesso e potere? Ridiventa attuale il quesito, risolto dai siciliani. “Cumannari è megghiu di f…”
Articoli

Cosa accomuna sesso e potere? Ridiventa attuale il quesito, risolto dai siciliani. “Cumannari è megghiu di f…”

02/11/2025

Cosa accomuna sesso e potere? Letizia Pezzali (Domani, 2.11.25) ha posto il quesito ancestrale sulla vecchia questione, ancora attuale e...

Perché alcuni ex comunisti difendono la Russia di Putin? Un modesto tentativo di capire l’impossibile
Articoli

 “Il ribaltamento della storia” I figli dell’apartheid sudafricana sono ospiti gradit, per gli altri porte quasi chiuse

02/11/2025

Vuole cambiare la storia, anzi, rifondarla. Donald Trump non si limita più a interpretarla: la falsifica, la capovolge, ne fa...

Il partito degli astensionisti è il più forte d’Italia, il voto è un’arma micidiale. Il potere lo teme e lo vuole dormiente
Articoli

Da “amici e guardati” agli “amici degli amici”.  Dai “nemici, molto onore” del Duce a “noi o loro” di Meloni: un catalogo delle relazioni umane. Da studiare

01/11/2025

Il Duce aveva molti nemici, e se ne vantava. I suoi eredi , che vivono in democrazia, galvolta come indossassero...

Come tradire “Dio, Patria e Famiglia” e non farsi smascherare. La réclame più bugiarda di sempre
Articoli

Perché Giorgia Meloni non sorride mai in pubblico? Indagine semiseria sul mistero del grugno permanente

31/10/2025

Non si tratta, beninteso, di una questione estetica né di puro gossip espressivo. No, questa è una domanda seria, quasi...

Dove sono le fosse comuni? Il generale nega l’Apocalisse di Gaza. Non dovremmo credere nemmeno ai nostri occhi
Articoli

Dove sono le fosse comuni? Il generale nega l’Apocalisse di Gaza. Non dovremmo credere nemmeno ai nostri occhi

31/10/2025

  “E il genocidio a Gaza? 55mila morti denunciati da Hamas, asseverati dalla Albanese e accreditati da Pizzaballa e Zuppi:...

Next Post
E se gli spioni non mirassero solo al denaro?

2/La Sicilia golpista che prepara l'assassinio di Piersanti Mattarella

Da Pirandello a Camilleri, lo scenario resta la Sicilia, che parla al mondo

Da Pirandello a Camilleri, lo scenario resta la Sicilia, che parla al mondo

Non affidiamoci agli Astri, sono ore cruciali. L’Europa va a Canossa, grazie all’Italia. Francesco resiste

Non affidiamoci agli Astri, sono ore cruciali. L’Europa va a Canossa, grazie all’Italia. Francesco resiste

Facebook Twitter

Categorie

  • Aforismi & Citazioni
  • Articoli
  • Deep Room
  • events
  • Inspiration
  • Lifestyle
  • Taccuino
  • Yesterday

Le mie Pubblicazioni

  • > SCOPRI TUTTI I MIEI LIBRI <
  • L’uomo di vetro
  • Il cavaliere ed il monsignore
  • La guerra delle due sinistre
  • Il mistero del Corvo

© 2024 Salvatore Parlagreco - Tutti i diritti riservati

No Result
View All Result
  • #4322 (senza titolo)
  • About
  • Agenda della Sicilia
  • Biografia Salvatore Parlagreco
  • Cinema
  • Contact
  • Contatti
  • Cookie Policy (EU)
  • Eventi
  • Events
  • Events calendar
  • Gela: una storia meridionale
  • Home old
  • I miei articoli
  • Il Cavaliere e il Monsignore
  • Il grande intrigo
  • Il mistero del corvo
  • Il piacere e il potere
  • Il potere delle parole – Le parole del potere
  • Il taccuino
  • L’uomo di vetro
  • La carta dell’autonomia
  • La Guerra delle Due Sinistre
  • Le Mafie
  • Le ragioni dei ragazzi
  • Le ragioni della tolleranza
  • Libri
  • Our training programs
  • Privacy Statement (EU)
  • Testimonials

© 2024 Salvatore Parlagreco - Tutti i diritti riservati