Quel che sappiamo sulle radici dello sport palermitano è limitato a pochi ambiti, in particolare l’amata Targa Florio e la nascita del calcio e dei colori rosanero. Un libro, Palermo sportivissima (Torri del vento edizioni, 420 pagine) colma questa lacuna. L’autore Guido Fiorito, giornalista di lungo corso, ha costruito con anni di ricerche la prima indagine completa (1800-1918) sulla nascita dello sport a Palermo, dai primi passi all’invenzione dello sport moderno con protagonista Vincenzo Florio.
Tutte le discipline sono colte nel momento della loro nascita e del loro sviluppo, dai primi fenomeni nel Regno delle due Sicilie fino all’esplosione al tempo della Belle Époque, quando i teatri ospitavano la scherma, Villa Igea tennis, golf e regate. La Sicilia era protagonista in Italia con il primo giro di ciclismo a tappe, la prima gara di motoscafi (allora canotti motori) a mare, una delle prime manifestazioni aeronautiche a Mondello, la nascita della Targa Florio automobilistica. La scherma era protagonista assoluta con maestri e atleti tra i più forti d’Europa.
Sono ricostruite le storie di una ventina di sport, con nostri antenati in movimento, di corsa, in bicicletta o a cavallo, le loro idee, i loro sogni. Cercando di dare risposte a tante domande. Per esempio, perché il Palermo calcio non si iscrisse ad alcun campionato fino agli anni Venti del Novecento? Oppure chi tentò di costruire industrie automobilistiche a Palermo?
L’idea sottesa al libro è che lo sport è cultura, un mezzo per comprendere il modo di vivere e le idee di una società. Un capitolo è dedicato alle donne e allo sport, con alcune coraggiose in grado di sfidare i costumi dell’epoca che volevano la donna angelo del focolare. Sono ricostruiti i luoghi dove lo sport trovava spazio, da quelli scomparsi come il Velodromo Trinacria a quelli utilizzati ancor oggi come la Favorita, ai teatri che ispiravano la scherma e una lotta che assumeva forme quasi circensi. Poi la prima guerra mondiale segna un momento di profonda rottura e, alla fine, niente sarà come prima.
“Essendo ogni storia l’intreccio tra la cultura del tempo e l’agire degli uomini – scrive Fiorito – , troverete le vicende, le idee sottese, di ogni sport e quelle dei suoi protagonisti. Non più ombre nella nebbia del passato ma persone in carne ossa, con i loro sogni, successi, delusioni. Hanno tessuto fili che arrivano fino a noi, dobbiamo loro la gratitudine del ricordo”.








