Esperti, politologi, uomini di governo e giornalisti sul campo prevedono che l’anno a venire sia l’anno della pace sia in Europa, con la fine della guerra d’invasione russa in Ucraina, sia in Medio Oriente con la tregua in Palestina. L’ottimismo, tuttavia, nasce da una valutazione realistica dello stato di fatto, che vede una parte soccombere alle preponderanti forze del nemico. La Russia si prende una parte dell’Ucraina, Israele cancella, come nazione e popolo, la Palestina. Meglio così che continuare a morire? La pace ha un prezzo, ma se è alto quale futuro offre?
La pace del più forte, in ogni epoca storica, ha mostrato la sua inefficacia nel costruire una stabilità duratura. Imporre condizioni unilaterali senza affrontare le radici dei conflitti non solo perpetua l’ingiustizia, ma semina le basi per tensioni future. La storia insegna che una pace giusta e inclusiva, fondata sul consenso reciproco, è l’unica strada per una vera stabilità. La storia offre numerosi esempi in cui una pace imposta dalla forza si è rivelata ingiusta e controproducente, alimentando tensioni e conflitti successivi. Facciamo un ripasso di ciò che è accaduto dopo una pace ingiusta, ricordando gli eventi storici più conosciuti, e perciò più utili per riflettere e farci una opinione..
La Pace di Versailles (1919)
Dopo la Prima Guerra Mondiale, la Germania fu costretta ad accettare condizioni estremamente onerose dai vincitori (Francia, Regno Unito, e Stati Uniti). La pace fu imposta senza alcun tentativo di dialogo o conciliazione. Riparazioni economiche gravose, perdita di territori, disarmo totale e la clausola della “colpa di guerra” (Articolo 231). L’umiliazione della Germania e la devastazione economica alimentarono un forte risentimento tra la popolazione, creando le condizioni ideali per l’ascesa del nazismo e lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale. La pace del più forte, anziché garantire stabilità, portò a un conflitto ancora più devastante.
La Romanizzazione forzata delle Province (III secolo d.C.)
L’Impero Romano impose una “pax romana” nelle province conquistate, basata sul dominio militare e sulla subordinazione culturale. La rivolta di Boudicca in Britannia (60-61 d.C.) fu il risultato delle politiche oppressive romane, che includevano tassazione spropositata e il mancato rispetto delle tradizioni locali. Sebbene la rivolta fu soffocata, la pace romana continuò a generare tensioni in altre province. Nei secoli successivi, queste tensioni contribuirono al lento disfacimento dell’impero, incapace di mantenere una pace duratura senza consenso.
La Guerra Civile Americana: La Ricostruzione Post-bellica (1865-187)
Dopo la vittoria dell’Unione nella Guerra Civile, gli Stati del Sud furono sottoposti a una ricostruzione basata su imposizioni economiche, politiche e sociali (Abolizione della schiavitù e occupazione militare del Sud, senza un reale coinvolgimento delle comunità locali nei processi decisionali).Il risentimento dei bianchi del Sud portò alla nascita di gruppi estremisti come il Ku Klux Klan e alla diffusione delle leggi segregazioniste di Jim Crow. La pace imposta non affrontò le divisioni profonde e causò tensioni razziali e politiche che si protrassero per decenni.
La Guerra del Vietnam e la Pace di Parigi (1973)
Gli Stati Uniti imposero un accordo di pace con il Vietnam del Nord per terminare un conflitto che si stava rivelando insostenibil. (Ritiro delle truppe americane, mantenendo però un governo filo-americano nel Sud del Vietnam). La pace non rispecchiava le realtà politiche e sociali locali. Nel 1975, il Vietnam del Nord invase il Sud, unificando il Paese sotto un regime comunista. La pace imposta dagli USA si rivelò temporanea e inutile, compromettendo ulteriormente la loro influenza nella regione.
La Divisione della Palestina (1948 e anni successivi)
Dopo il ritiro britannico dalla Palestina, l’ONU approvò un piano di spartizione che favoriva la creazione dello Stato di Israele a discapito dei diritti dei palestinesi. Gli interessi delle potenze internazionali prevalsero sui bisogni locali, portando a una pace squilibrata e forzata. L’imposizione del piano creò una spirale di conflitti e risentimenti che perdurano ancora oggi. La “pace del più forte” in questo caso ha reso la regione un epicentro di instabilità geopolitica.








