L’arte di spartire un pollo tra commensali affamati è già di per sé complessa; ma quando ogni convitato è un sovranista deciso a reclamare l’intero volatile per sé, l’impresa diventa un vero rompicapo degno di Ercole Poirot. I sovranisti italiani, con la loro passione per la patria e l’autonomia, trovano affinità elettive con figure come Donald Trump ed Elon Musk. Trump, con il suo mantra “Make America Great Again” (MAGA), ha ispirato persino una versione europea: “Make Europe Great Again” (MEGA), promossa da Musk per galvanizzare le destre del Vecchio Continente
Questa fratellanza transatlantica si estende a partiti come Fratelli d’Italia, Vox in Spagna e Alternative für Deutschland (AfD) in Germania, tutti uniti sotto la bandiera di un nazionalismo che, ironicamente, cerca alleanze internazionali per rafforzarsi.
Tuttavia, sorge spontanea una domanda: come possono questi sovranisti, ciascuno focalizzato sulla propria sovranità nazionale, collaborare senza che qualcuno finisca per sentirsi il “pollo” della situazione? La storia recente offre esempi illuminanti. Nel gennaio 2025, durante l’insediamento di Trump, una parata di leader europei di destra ha sfilato a Washington: Mateusz Morawiecki dalla Polonia, Santiago Abascal di Vox e persino Nigel Farage, l’architetto della Brexit
Questa “internazionale sovranista” sembra suggerire una cooperazione, ma la realtà è più sfumata. Elon Musk, ad esempio, ha intensificato la sua presenza nel dibattito politico europeo, intervenendo su questioni che vanno dalla giustizia italiana alla politica britannica, fino a esprimere sostegno per l’AfD tedesca
Queste incursioni sollevano interrogativi sulla natura delle alleanze: sono partnership tra pari o tentativi di influenzare le politiche interne altrui? La contraddizione intrinseca è evidente: ogni sovranista mira a massimizzare gli interessi nazionali, spesso a scapito degli altri. Questo egoismo strategico rende le alleanze fragili e suscettibili a conflitti interni. L’Unione Europea, nel frattempo, osserva con preoccupazione, consapevole che una frammentazione sovranista potrebbe minare la coesione continentale.
In conclusione, l’enigma dei sovranisti che cercano di spartire un pollo che ciascuno desidera intero per sé rimane irrisolto. Le alleanze sono possibili, ma spesso temporanee e basate su convenienze del momento. Come in un gioco di prestigio, l’abilità sta nel far credere agli altri di aver ottenuto la parte migliore, mentre si cerca di assicurarsi l’intero bottino. Ma in questo gioco, il rischio è che tutti finiscano per restare a bocca asciutta, mentre il pollo vola via.








