I due maggiori partiti italiani, FDI e PD, hanno commissariato la Sicilia. FDI ha motivato la decisione con la necessità di dargli un nuovo assetto organizzativo, il PD per superare un’aspra conflittualità interna. Elly Schlein ha nominato Nico Stumpo, FDI Luca Sbardella. La curiosa. concomitanza ci ricorda che la politica siciliana è stata storicamente caratterizzata da una forte conflittualità ed una antica polarizzazione che ha attraversato sia i partiti di governo che quelli di opposizione.
Le analisi fin qui fatte su questo fenomeno pongono l’accento su alcune cause.
La Sicilia è un territorio con una forte tradizione di autonomie politiche locali, spesso in contrasto con la linea nazionale dei partiti. Ciò ha favorito la nascita di gruppi di potere interni, rendendo difficile la stabilità e la coesione dei partiti. I cacicchi, come Massimo D’Alema definì i ras locali, sono stati protagonisti di tante stagioni politiche.
La storia politica siciliana è segnata da frequenti commissariamenti, non solo nei partiti ma anche nelle istituzioni pubbliche. Un esempio eclatante è la soppressione delle Province nel 2013, che ha portato a un commissariamento prolungato di questi enti per oltre un decennio.
La politica siciliana è stata a lungo dominata da un sistema clientelare che ha reso i partiti contenitori di gruppi di potere più che di ideologie consolidate. Il fenomeno del “trasformismo”, ovvero il passaggio di esponenti politici da un partito all’altro per convenienza elettorale, è una costante della politica regionale.
Questo fenomeno ha indebolito il ruolo della classe politica siciliana in ambito nazionale. L’isola è stata considerata una “periferia politica” dai vertici nazionali, il che ha favorito una gestione autoritaria da parte delle segreterie centrali dei partiti.
I commissariamenti nel Partito Democratico e in Fratelli d’Italia in Sicilia sono sintomatici di un problema più ampio: la crescente crisi della democrazia interna nei partiti, Il PD è l’unico partito italiano che mantiene una struttura relativamente democratica con primarie aperte e congressi partecipativi.
Negli ultimi anni, la democrazia interna nei partiti italiani si è ridotta sensibilmente. A parte il PD, che mantiene ancora meccanismi partecipativi, gli altri partiti hanno abbandonato quasi del tutto gli strumenti di democrazia interna.







