Se pensavate che la politica economica fosse una scienza esatta, l’amministrazione Trump vi ha smentito con l’eleganza di un elefante in una cristalleria. I dazi imposti a destra e a manca sembrano più il frutto di una serata al casinò che di un’analisi ponderata. Con tariffe che hanno raggiunto il 145% sulle importazioni cinesi e un’imposizione minima del 10% su tutte le importazioni, gli Stati Uniti hanno scatenato una guerra commerciale senza precedenti, definita da alcuni analisti come “Donald-25”, un virus economico che ha infettato i mercati globali.
Le tariffe sono calcolate in base al deficit commerciale bilaterale, con l’obiettivo dichiarato di azzerarlo. Le conseguenze di questa politica protezionistica sono state immediate e diffuse: le borse hanno subito forti perdite, l’Organizzazione Mondiale del Commercio prevede una diminuzione dello 0,2% nel commercio mondiale di beni, con la possibilità di un calo fino all’1,5% in scenari peggiori; l’FMI ha avvertito che le tariffe statunitensi aumenteranno l’inflazione
Il mondo intero si è trovato a fare i conti con tariffe che non seguono logica alcuna. Un’isoletta dell’Antartide, MacDonald, abitata solo da pinguini, è stata colpita da dazi: forse perché i pinguini non hanno lobby a Washington? Nel frattempo, l’Italia, invece di indignarsi, si è affrettata a trovare il lato positivo. Matteo Salvini ha visto nei dazi un’opportunità per le imprese italiane, mentre la Premier Meloni ha detto che non è un gran problema e ha cercato di giustificare l’ingiustificabile con contorsioni verbali degne di un acrobata.
Ma la vera domanda è: possiamo fidarci di un alleato che prende decisioni economiche come se stesse lanciando i dadi? In un mondo dove l’economia globale è interconnessa, l’improvvisazione può avere conseguenze disastrose. E mentre i pinguini dell’Antartide cercano di capire perché sono stati colpiti dai dazi, noi dovremmo chiederci se è il caso di continuare a ballare al ritmo di una musica che non abbiamo scelto. A chi esprime perplessità e preoccupazione, la Lega risponde che “non avete capito niente, è in corso una rivoluzione culturale nel mondo”. Ha ragione, è in corso lo smantellamento delle libertà democratiche. Il virus, Donald 25, ha contagiato l’Italia. Le ragioni di una nuova Resistenza ci sono tutte.







