Vent’anni dopo “Kingfisher” di Anonymus, il potere di Donald Trump è tornato prepotentemente alla ribalta editoriale, ma sono stati in pochi ad accorgersene. Oltre a quell’opera pionieristica, che già gettava ombre sui legami di Trump col mondo immobiliare newyorkese, oggi “Casa di Trump, casa di Putin” di Craig Unger rappresenta la prima inchiesta completa sulla relazione decennale fra Donald Trump, Vladimir Putin e la mafia russa, un intreccio che avrebbe favorito l’ascesa di Trump alla Casa Bianca.
È una vicenda che parte dagli anni Settanta, quando Trump muove i primi passi nel mercato immobiliare di New York, caratterizzato da capitali ingenti e facili guadagni, e culmina con la sua elezione a presidente degli Stati Uniti. Un giorno che, secondo l’indagine di Unger, costituirebbe l’approdo finale di una strategia russa di lungo corso: indebolire la democrazia occidentale dall’interno, un progetto cominciato trent’anni prima, quando la mafia russa individuò nelle proprietà di Trump lo strumento ideale per riciclare miliardi di dollari dopo il crollo dell’Unione Sovietica.
Le pagine di “Casa di Trump, casa di Putin” confermano i peggiori sospetti circa un’ingerenza russa capace di plasmare il destino politico d’oltreoceano. Il libro riporta come gli oligarchi di Putin e i boss mafiosi abbiano contribuito a salvare il tycoon statunitense da più di un fallimento clamoroso, offrendo appoggi finanziari e risorse che avrebbero permesso a Trump di consolidare la propria immagine. È un’inchiesta che ricostruisce la scalata di un imprenditore immobiliare alla massima carica del Paese, in parallelo con la rinascita russa post-sovietica, decisa a riaffermare il proprio ruolo di superpotenza mondiale.
L’opera di Unger, se affiancata a “Kingfisher” di Anonymus, getta una luce sinistra sulla lunga e controversa solidarietà fra Trump e Putin. E a questo punto è inevitabile porsi una domanda: e se Vladimir Putin detenesse informazioni che potrebbero svelare i veri retroscena di un’amicizia storica, mostrandoci quel “collante” che ha garantito la reciproca ascesa? Un interrogativo inquietante, che trasforma la lettura di queste due opere in un’esperienza dall’inquietante sapore da thriller, e che ci invita a riflettere su quali forze, in realtà, manovrino il mondo in cui viviamo.