Poco meno di venti milioni di cittadini statunitensi hanno le carte in regola per ottenere la cittadinanza italiana. Se tutti decidessero di optare per la doppia cittadinanza risolverebbero il problema del lento inesorabile calo demografico. L’ostacolo – in Italia si fanno sempre meno figli- verrebbe aggirato, ma l’immagine del declino, riceverebbe un indubbio aiuto.
Solo che quei venti milioni di americani, potenzialmente cittadini italiani, non hanno tutti quanti in animo di chiedere il passaporto italiano nelle prossime ore. Ci stanno pensando, forse, stando al flusso di richieste di cittadinanza che da qualche tempo si fa sempre più alto. I dieci consolati italiani distribuiti negli Stati Uniti istruiscono annualmente un centinaio di richieste l’anno e questo dato è considerato otimo e di buon auspicio, perché significa che la voglia di Italia è cresciuta.
Per quale ragione? Almeno quattro: il richiamo delle radici, il wellfare italiano più generoso di quello americano, la facilità degli spostamenti in Europa (il passaporto italiano regala il diritto di utilizzare i privilegi dei cittadini europei nell’EU). Va aggiunta un’altra considerazione, a latere: le famiglie di immigrati italiani hanno raggiunto uno status invidiabile: gli italiani occupano ruoli di rilievo in ogni settore – politico, economico, finanziario, commerciale, professionale – talché la cittadinanza italiana è giudicata una specie di medaglia d’onore. E’ utile far sapere di essere italiani a tutti gli effetti, la cittadinanza migliora l’immagine all’interno della comunità italiana. L’epopea degli immigrati, sopportati malamente, e costretti a vivere ai margini della società ed a nascondere perfino l’origine, è un ricordo lontano. Non sono più i paria. E’ cambiato tutto.
Che cosa aspettarsi? O meglio che cosa augurarsi? Che la richiesta di cittadinanza anticipi la volontà di vivere ed investire nel paese d’origine. Un cosa è certa: malgrado tutto, l’Italia possiede un brand inaspettatamente forte, e non solo nella moda e il cibo.