La Greonlandia mi appartiene e me la prendo, il Golfo del Messico è mare nostrum; quanto al Canada, avrebbe tutto da guadagnarci ad entrare a casa nostra. E’il Trump pensiero, che sottende alla Trump volontà.
L’Ucraina non esiste, è una invenzione. E’ figlia della Grande Madre Russia. E’ il Putin-pensiero. Con l’invasione e la guerra sanguinosa, si è materializzato.
La Palestina? Non la possiamo lasciare ai terroristi islamisti. Facciamone una riviera, i palestinesi li accolgano i fratelli arabi, ha ragione Donald…,un amico. E’ il Netaniahu-pensiero: 50 mila morti. Non è legittima difesa, non è vendetta, il rapporto fra morti israeliani del 7 ottobre e morti palestinesi in due anni di conflitto è più alto di quello adottato da nazisti per rispondere agli attentati dei partigiani.
Taiwan è indipendente dal 1949, è cosa nostra per la Cina, che la cinge d’assedio con una flotta navale immensa e la lambisce giorno dopo giorno con i suoi jet militari. I motivi delle tensioni tra Cina e Taiwan sono di ordine ideologico, economico, culturale e geopolitico. Esattamente come quelli che animano Putin, Trump, Netanyahu, ognuno degli attori sul teatro di guerra li declina in modo diverso.
In comune hanno il sovranismo, che negli Stati Uniti di Trump-Musk si chiama Make America Great Again, Maga, e in chiave europea, il copyright è di Musk, diventa Mega, sostituendo America con Europe. E’ l’equivalente del celebre slogan di Matteo Salvini, Prima l’Italia (Italy First).
Il sovranismo dei patrioti, ovunque esercitino il loro credo, poggia su basi concrete: farsi i propri interessi ad ogni costo. Tutto il resto, è noia (l’Occidente, i valori, i diritti umani, la democrazia ecc). I costi potrebbero essere salati, ma quando si è più forti si strappa il banco al nemico prima o poi.
In una prima fase la comunanza di interessi prevede una sorta di spartizione del mondo, una nuova Yalta, spogliata dalle ideologie e arricchita da sostanziosi benefit a spese di chi non partecipa al tavolo della trattativa. Un salto nel buio: la spartizione non può essere affidata ai “geometri”, non ci sono più confini, grazie al web, ai satelliti ed al globalismo energetico. Nella fase successiva, inevitabile, il redde rationem: il sovranismo non ammaina bandiera. Le bandiere devono sventolare: i patrioti, lanciando il cuore oltre l’ostacolo, sono l’anima infelice del potere, al servizio degli imperi.
Il posizionamento dei sovranisti senza portafogli, presenti in Europa o altrove sconta la generosità degli attori principali. Gli uomini più ricchi del mondo confidano in loro in modo da ottenere una sorta di deregulation planetaria.
L’Europa ha messo paletti all’intelligenza artificiale, perciò va combattuta con l’aiuto dei neonazisti tedeschi, cui il Vice Presidente USA Vance ha reso omaggio, dopo Musk, alla vigilia della competizione elettorale, ignorando la storia terribile del Novecento. Netanyahu, che porta il peso della Shoah, tace sulle stolte scelte dell’amico americano: la sua indignazione contro l’antisemitismo si ferma davanti all’alleanza sovranista.
Certo, si sfascerà e saranno lutti per tutti, ma come si fa a provarne compiacimento? Il mondo sta con il fiato sospeso, i predatori ci invadono. Vengono da lontano e lanciano urli spaventosi.