Ah, la vita: è davvero una lista di ciò che abbiamo perso, o è più simile a un menù da cui continuiamo a ordinare piatti che non finiscono mai sulla tavola? Potrebbe sembrare, a volte, che la vita sia una collezione di piccoli addii e di grandi abbandoni. Ma se ci pensiamo bene, la faccenda è molto più interessante e non così lugubre.
La verità è che spesso siamo così occupati a fare l’inventario di ciò che non abbiamo più, che ci dimentichiamo di quello che è rimasto. Pensa a quante cose hai perso da bambino: il pallone che è finito sul tetto del vicino, il giocattolo preferito che hai prestato e mai più rivisto, il misterioso numero di calzini solitari… Eppure, qui sei, cresciuto con altre passioni, magari altrettanto insignificanti ma non per questo meno significative.
La lista delle perdite, se così vogliamo chiamarla, è solo una parte del libro. Certo, potremmo dire che perdiamo il nostro passato, che gli anni sfumano come vecchie fotografie dimenticate in un cassetto. Ma ogni perdita è anche un’apertura: smettere di essere un adolescente, ad esempio, ti ha fatto “perdere” il disordine emotivo di quell’età, ma ti ha dato la libertà di riscoprire chi sei davvero. Le occasioni mancate ci insegnano la meravigliosa arte della non-perfezione, e quella, ahimè o per fortuna, non la si impara sui manuali di self-help.
E poi, parliamo di chi “perde”. A volte si perde in grande stile. Prendiamo Einstein: famoso per perdere il filo dei suoi pensieri, per non sapere dove avesse lasciato il cappello, o addirittura la strada di casa. Eppure, ha trovato la teoria della relatività! E così, mentre perdevamo le chiavi, il portafoglio e la pazienza, magari abbiamo guadagnato in creatività e in un bel po’ di storie da raccontare.
Ecco allora il trucco: più che una lista di perdite, la vita è una serie di scambi. Un po’ come il vecchio gioco delle figurine, dove scambiavi il doppione di Maradona sperando di trovare un Tardelli che, chissà, ti porterà fortuna. Abbiamo un sacco di “doppioni” che lasciamo dietro, e in cambio riceviamo nuove possibilità, nuove passioni, e magari anche nuove disavventure. E, infine, la perdita più grande di tutte è smettere di aspettarsi qualcosa di sorprendente dietro ogni angolo. Perciò, abbracciamo questa lista infinita di perdite con un po’ di ironia e una buona dose di curiosità.