(di Christian Notarangelo, Quora) La prima moglie era figlia del nemico di Silla (Cinna), a Cesare fu imposto di ripudiarla. Cesare rifiutò, e perciò venne espropriato dai suoi beni e costretto alla fuga e pagare persone che non rivelassero dove andasse. In seguito fu graziato dallo stesso Silla.
Dopo la morte della prima moglie, si sposò con Pompeia, nipote di Silla; matrimonio che si concluse con un divorzio perché pare che la donna lo tradisse con un uomo che s’intrufolava nella loro casa vestito da donna. Si risposò, la nuova maglie si chiamava Calpurnia.
Tra le donne che amò, quelle che occuparono un posto particolare nel suo cuore furono Servilia, alla quale donò una perla di immenso valore, e Cleopatra, anch’essa colmata di doni.
Nonostante ebbia fama di seduttore, sembra che Cesare fosse bisessuale e che fosse l’amante del re Nicomede di Bitinia. I suoi nemici, quando tornava dalle spedizioni militari, erano soliti dire: “E’ tornato Cesare, marito di tutte le mogli, moglie di tutti i mariti”;
Fin da giovane era molto ambizioso, tanto che si racconta che in Spagna pianse davanti a una statua di Alessandro Magno perché lui, alla sua età, aveva già conquistato moltissimi territori;
Dal punto di vista fisico, era di carnagione chiara, viso pieno, occhi neri. Godette di buona salute, fino a quanto cominciò a soffrire di attacchi epilettici. Non sopportava la sua calvizie e per questo portava quotidianamente sul capo la corona d’alloro che il Senato gli aveva concesso di indossare. Non amava il vino e, per quanto riguarda il cibo, era di poche pretese;
Si racconta che la sua morte sia stata annunciata da strani eventi, come alcune mandrie di cavalli che si rifiutarono di pascolare e sogni premonitori fatti sia dell’ex moglie Calpurnia, sia dello stesso Cesare.
Durante le celebrazioni funebri, una stella cometa splendette per sette giorni consecutivi nel cielo. Dei suoi assassini nessuno gli sopravvisse per più di tre anni e nessuno morì di morte naturale.
Ma c’è un’altra storia sulla vita sentimentale di Giulio Cesare, che smentisce la versione dell’autore di Quora e porta una firma autorevole, la rivista Focus, che gode di grande prestigio ed è accreditata anche per le sue pregevoli ricostruzioni storiche. La Storia non dovrebbe essere una opinione, ma il racconto dei fatti. Che sono, invece, opinabili, quando si cerca di narrare la vita sentimentale, la più intima e riservata. Questa è la versione di Focus.
Giulio Cesare, l’ultimo dictator della Repubblica romana, fu un grande donnaiolo. È noto che amò Cleopatra e che ebbe tre mogli. Meno noto è che sedusse consorti e figlie di avversari politici, di amici e anche di alleati. Come ci informa Svetonio (ca. 70-140 d.C.), il suo biografo, tutti erano concordi nell’affermare che era portato alla sensualità ed era assai generoso nei suoi amori.
La sua prima moglie, nell’83 a.C., fu Cornelia: ricca, nobile e pure bella. Da questa unione nacque la figlia Giulia, che Cesare adorò ma che non esitò a utilizzare come pedina politica dandola in sposa nel 59 a.C. a Pompeo Magno, suo alleato in quel momento. Cornelia fu amata, ma soprattutto tradita, dato che Cesare non rinunciò dopo il matrimonio alla sua carriera di latin lover. Sedusse Tertulla, moglie di Crasso, e anche la consorte di Pompeo, Muzia, così da indurre il marito a ripudiarla e poter combinare il matrimonio tra il generale e sua figlia Giulia.
La scappatella più duratura fu però con Servilia, sorellastra di Catone Uticense (grande avversario di Cesare) e madre di Bruto, uno dei cesaricidi e forse figlio naturale dello stesso dittatore. Fu un rapporto molto stretto, durato una ventina d’anni e che vide Cesare fare doni da favola all’amante. Quando Servilia divenne troppo anziana per richiamare le attenzioni del condottiero, la donna riuscì a infilare nel talamo di Cesare la figlia Terza, così da mantenere solidi legami con quello che era ormai il padrone di Roma.