Giulia Pompili sul Foglio 20.3.25 affronta un tema finora trascurato, la guerra ombra, che dall’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina ha preso forza in tutta Europa per volontà di Vladimir Putin. La narrazione secondo cui ci sarebbe un’Europa belligerante che non vuole la pace, è smentita, scrive la Pampili, dati e numeri alla mano: “tra il 2023 e il 2024 il numero di attacchi contro obiettivi in Europa, dalle infrastrutture ai trasporti, è quasi triplicato, ed è arrivato a 34 episodi riconducibili direttamente all’intelligence russa o a gruppi affiliati a Mosca. Significa che l’anno scorso il Cremlino ha intensificato la sua guerra ibrida direttamente contro l’Europa…”
Il Foglio riferisce l’indagine dell’analista politico Seth G. Jones, già funzionario del dipartimento di stato americano, ora presidente del dipartimento Difesa e sicurezza del Centro per gli studi strategici e internazionali (Csis),
In un rapporto pubblicato appena qualche giorno fa, l’analista politico Seth G. Jones, già funzionario del dipartimento di stato americano e oggi presidente del dipartimento Difesa e sicurezza del Centro per gli studi strategici e internazionali, sostiene che la Russia “è impegnata in un’aggressiva campagna di sovversione e sabotaggio contro obiettivi europei e americani…che completano la brutale guerra convenzionale in Ucraina…nascondendo sempre di più all’opinione pubblica questa guerra “ombra”, che si combatte con armi non convenzionali (la propaganda e la disinformazione per manipolare le masse).
“La leadership russa, afferma l’autorevole analista nell’articolo del Foglio, sa che può farla franca conducendo certi attacchi, nonostante l’escalation, senza pagare un prezzo elevato per le sue azioni contro l’Europa.” Un giudizio impietoso sulla capacità dell’UE di difendersi dagli attacchi non convenzionali.