La recente telefonata tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il presidente russo, Vladimir Putin, ha sollevato forti preoccupazioni riguardo a una spartizione dell’Ucraina tra Russia e Stati Uniti, per l’assenza di concertazione con gli ucraini sia per l’emarginazione dei paesi europei e gli alleati Nato, evocando scenari storici inquietanti in cui le grandi potenze hanno ridisegnato i confini a loro vantaggio profittando dei conflitti.
In un recente programma di attualità in prima serata sulla rete statale russa Channel One, ricorda The Guardian, la conduttrice Olga Skabeyeva, nota sostenitrice del presidente Vladimir Putin, ha elogiato le azioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, riguardo alla gestione della guerra in Ucraina. Durante il dibattito, un personaggio politico russo ha sottolineato come l’amministrazione Trump abbia ridimensionato il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, sospendendo gli aiuti militari, ostacolando le comunicazioni satellitari e sospendendo informazioni di intelligence. Alla domanda retorica se queste azioni fossero apprezzate dal Cremlino, Skabeyeva ha risposto: “Siamo entusiasti di tutto ciò che Trump sta facendo”.
Tali approvazioni, che ricorrono frequentemente nei canali di destra negli Stati Uniti, sono state trasmesse al pubblico russo, evidenziando un’inusuale convergenza di interessi tra l’amministrazione Trump e il Cremlino. Tuttavia, Skabeyeva ha sollevato una questione cruciale: quale sarà il prezzo che l’America chiederà in cambio?
Le azioni dell’amministrazione Trump nei confronti dell’Ucraina hanno sollevato preoccupazioni tra gli alleati europei. La proposta di riconoscere la Crimea come parte della Russia e di ottenere il controllo su una significativa porzione delle risorse minerarie ucraine in cambio del supporto militare ha suscitato costernazione tra i leader europei, che temono una spartizione dell’Ucraina tra Russia e Stati Uniti, divenuta una sorta di riprovevole bottino di guerra. Ma l’Italia è rimasta silente, per non disturbare il manovratore. Il silenzio equivale ad una sostanziale approvazione sia dei mtodi sia dei termini di un accordo delineato in assenza degli ucraini e dell’Europa.
La pace duratura si basa sul rispetto dei diritti sovrani e sulla cooperazione internazionale, e qualsiasi accordo che escluda l’Ucraina o ne comprometta la sovranità rappresenta una minaccia alla stabilità globale.