Il quotidiano inglese Guardian ha scritto che la società israeliana di software Paragon ha disdetto il contratto con l’Italia, dopo la denuncia di Meta (Whatsapp) che sette cellulari appartenenti, tra gli altri, al giornalista Francesco Cancellato e a Luca Casarin, fondatore di Mediterranea Saving Human, sono stati spiati, sottraendo i documenti e le informazioni al device. La violazione del codice etico da parte del governo italiano avrebbe provocato la rescissione del contratto con il governo israeliano, proprietario del soft.
Rispondendo ad una interrogazione parlamentare (Graziano, PD), il Ministro Ciriani, in rappresentanza del sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega ai servizi segreti, Mantovano (presente in aula, alla Camera, durante la discussione dell’atto ispettivo) ha detto che i Servizi Segreti italiani si servono ancora di Paragon e non hanno mai smesso di servirsene. Non c’è stata nessuna rescissione contrattuale, i soft di Paragon sono pienamente operativi. Di conseguenza non ci sarebbe alcuna violazione del codice etico, presunta causa di rescissione.
Respingendo l’accusa mossa al governo dall’opposizione, il Ministro Ciriani ha aperto una nuova finestra alle indagini che sul caso di spionaggio sono state avviate dall’autorità giudiziaria. Dal momento che Meta, proprietaria di WhatsUp ha rilevato l’intrusione ed avvertito gli spiati di avere subito la violazione, Ciriani di fatto sembra rivolgere altrove i sospetti.
Chi ha spiato il giornalista più inviso a FDI, autore di una celebre inchiesta sui giovani fascisti del partito di Giorgia Meloni, ed l’attivista Casarin, la persona più esposta nell’attività di salvataggio in mare delle Ong, sospettate dal governo italiano di favorire il mercato dei migranti nel Mediterrane?,Il target degli spiati obbliga a rivolgere lo sguardo verso la parte politica che meno avrebbe gradito il lavoro di Cancellato e Casarin, ma questo non permette illazioni di sorta. Non è un indizio, né una prova, ma solo una pista.
L’uso di Paragon, concesso al governo italiano e, per suo tramite, ai Servizi Segreti per compiere il loro lavoro, resta il nodo. Siamo in presenza di un ritorno di deviazioni nell’attività dei Servizi Segreti? Il Vice Presidente del Consiglio, Matteo Salvini, ha affermato davanti alle telecamere, dopo alcune vicende tuttora misteriose, come lo spionaggio ai danni del capo di gabinetto del Presidente del Consiglio, Caputi, e i controlli all’auto dell’ex compagno della Premier, Giambruno, che sarebbe in corso uno scontro fra i servizi, comunque assenza di controlli.
Il Ministro Ciriani, nella risposta, ha anche avvertito che ogni illazione sul coinvolgimento del governo nei casi di spionaggio, provocherebbe immediate reazioni contro gli autori di accuse diffamatorie. I Servizi Segreti, dal canto loro, uscendo da una consuetudine di riservatezza, hanno segnalato all’autorità giudiziaria la decisione del Procuratore della Repubblica di Roma, Lo Voi, di avere reso pubblico un documento su cui si sarebbe dovuto rispettare la consegna del segreto, accusa che l’interessato ha smentito, affermando che il documento non era affatto classificato. Lo Voi, com’è noto, è la controparte per il governo, dopo la trasmissione di una denuncia contro la Premier, Piantedosi, Nordio e Mantovano, al tribunale dei Ministri per il rilascio e il ritorno a casa di Almasri, accusato di violenze, dsegregazione e torture dalla Corte Penale Internazionale dell’Aja.
Lo scenario è ingarbugliato, gli attori hanno in mano le sorti del Paese. I Servizi Segreti sono in prima linea, anche come soggetti di una modifica delle loro funzioni, che ne allargherebbero la capacità di azione, depenalizzando una serie di attività e azioni sotto traccia. Una riforma già definita e pronta per l’esame che ha provocato una reazione furibonda delle associazioni delle vittime di stragi terroristiche.
Una cosa è certa, le dimissioni di Elisabetta Belloni, stimatissimo capo dei Servizi italiani, hanno segnato una svolta, non certo positiva. Perché si è dimessa e perché il governo non ha fatto nulla perché rimanesse al vertice dei Servizi Segreti?